Patente? No, grazie, sono un giovane inglese

I giovani inglesi hanno sempre più l'allergia all'automobile. I costi astronomici delle assicurazioni per i neopatentati, la crisi economica, che ha inciso fortemente sulla disoccupazione giovanile e dunque sui redditi, il boom delle comunicazioni via internet, l'aumento dei viaggi a lunga distanza in posti esotici, l'utilizzo crescente dei trasporti pubblici e una tendenza al minimalismo, hanno allontato i ventenni, in particolare londinesi, dal mondo delle quattroruote. Quella che, osservando il proprio figlio e i suoi coetanei, è stata una con statazione amara per uno di una generazione di autofili come me, che ha raggiunto la sublimazione andando e tornando dall'India a bordo di una Land Rover di seconda mano nel lontano 1975, ha ormai ottenuto dignità statistica. Secondo il Financial Times, infatti,  negli ultimi 5 anni, il numero di giovani tra i 17 e i 19 anni che ha preso la patente in Gran Bretagna è crollato di un quinto. Inoltre, quelli che hanno preso la patente, hanno comunque ridotto l'uso delle auto. Il fenomeno non è peraltro confinato alla sola Gran Bretagna, ma sta dilagando in modo evidente anche in Giappone, Stati Uniti e nella stessa Germania, patria della meccanica e fucina delle migliori auto del mondo. Il FT cita peraltro proprio un ricercatore tedesco, il dottor Thobias Kuhnimhof della Mobility Research, centro studi sostenuto dalla leggendaria BMW, secondo cui < ci sono forti indicazioni di profondi cambiamenti di atteggiamento nel mondo dei trasporti tra i giovani adulti dei Paesi industrializzati >. Le ragioni economiche le abbiamo elencate già: basti aggiungere che in Gran Bretagna, dove i costi assisurativi per i giovani sono folli rispetto ad altri paesi, mentre la polizza RC auto per gli ultracinquantenni è aumentata del 20% negli ultimi due anni, quella per i giovani di età tra i 17 e 22 anni è salita dell'80% a una media di 1600 sterline (2mila euro) l'anno. Costi del genere incidono ovviamente. Ma quello che mi pare sempre più evidente è un cambiamento culturale, per cui l'auto non fa più status. E cio' avviene indipendentemente dai fattori economici. La prova giunge da uno studio dell'Imperial College, da cui risulta che tra il 1996 e il 2010, i chilometri percorsi in auto dai giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni è crollato del 50% a Londra e del 33% nel resto del Paese. Sarebbe interessante che qualcuno facesse un studio a proposito sull'uso delle biciclette, che  si è moltiplicato in modo esponenziale a Londra nell'ultimo decennio. Lo stesso sindaco di Londra, Boris Johnson, incarna questa tendenza spostandosi in bici non appena può. Sapendo di alimentare la propria immagine modernista. Johnson non è solo e vari ministri, compreso lo stesso premier David Cameron, sono colti regolarmente dagli obiettivi dei media mentre vanno in giro per la capitale in bicicletta. Mi domando quando i nostri politici e uomini di potere o poterini, che fanno carte false per poter girare su un'auto blu, si accorgeranno di questi profondi cambiamenti. Evidentemente, è il caso di dirlo, sono rimasti indietro un giro… 

  • Guide di Londra |

    Fai bene a non utilizzare la patente

  • hermann |

    Direi, un articolo che accende la speranza. Speranza in una società meno consumistica, ma non per questo meno felice. Il fatto di avere “un’auto per ciascuna patente”, come si usa dire, non ci ha reso migliori. E, nemmeno, ha creato la piena occupazione. Anzi!

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