Quella congestione sui cieli di Londra

Natale: è tempo di viaggi, di viaggi aerei e di riflessioni sui viaggi congestionati. Due anni fa, sotto le feste natalizie, una nevicatina bloccò per giorni centinaia di migliaia di passeggeri bramosi di partire dalla capitalei inglese. BAA, la società di gestione aeroportuale di Heathrow, fu criticata perchè aveva investito poco in mezzi di sgombero neve. La scarsità di investimenti ovviamente non aiuta, ma il problema di fondo di Londra è che, dato il continuo aumento della popolazione, dei flussi di lavoro e turismo, il traffico aereo è destinato a salire fortemente. Attualmente, in tutto, gli aereoporti londinesi di Heathrow, Gatwick, Luton e Stansted gestiscono un traffico annuo di 181 milioni di passeggeri, di cui quasi metà per la sola Heathrow. Ne sanno qualcosa quelli che abitano nei quartieri al centro Sud di Londra, a partire da Chelsea e Fulham che vedono (e sentono, a seconda dei venti) sorvolare sulle loro teste centinaia di aerei e a bassa quota, incolonnati verso la grande pista di atterraggio a Ovest della capitale. Una situazione di congestione ridicola, quella del traffico a bassa quota, che si verifica in poche grandi città del mondo, escluse quelle incastonate tra i monti o strizzate angustamente su una penisola marina. 

Secondo uno studio in materia dell'Institute of Directors, l'organizzazione dei capi azienda britannici, il traffico dei quattro aeroporti londinesi è destinato a salire a 204 milioni nel 2030 e a 294 milioni nel 2050.  Il sindaco di Londra,  Boris Johnson, da tempo sostiene la necessità di rifare tutto da zero creando un grande complesso aeroportuale a Est della capitale, sull'estuario del Tamigi, una ventina di chilometri più a oriente dell'attuale City Airport. Ma il progetto, in sè razionale,  è faraonico e potrebbe costare decine di miliardi di sterline, oltre a necessitare tempi lunghissimi. Gli abitanti dell'Ovest di Londra intanto si oppongono a che si costruisca una terza pista a Heathrow per motivi ambientali e le discussioni continuano sulle alternative che potrebbero coinvogere l'espansione degli altri tre aeroporti. Il premier David Cameron, che sull'argomento si trova messo all'angolo da Boris Johnson, pericoloso compagno di partito, ha deciso di svicolare elegantemente affidando la scelta, come si fa spesso in Gran Bretagna in queste occasioni imbarazzanti, a una Commissione neutrale, guidata da Howard Davies, un papa dell'establishment economico inglese. Data di pubblicazione attesa del rapporto: 2015, ossia dopo le prossime elezioni. Elegantemente in tempo per sfilare l'argomento bollente dalla prossima campagna elettorale.