Il debito inglese non è più pubblica virtù

Per vent'anni il debito pubblico inglese è stato un modello di virtù per noi italiani, additati alla gogna dei cugini europei per avere sforato la fatidica soglia del 100% del pil. Gli inglesi restavano felicemente attorno al 40% fino a toccare all'inizio degli anni 2000 minimi del 36-37%, ancora in vigore nel 2007. Le famiglie inglesi erano però molto più indebitate di quelle italiane. Il debito privato inglese, a parti rovesciate rispetto a casa nostra, aveva superato negli anni 2000 la soglia del 100%, mentre quello italiano era attorno al 40%. Irrilevante, ci veniva detto da questa parte della Manica: il debito privato non è un problema perchè la gente rientra velocemente, mentre quello pubblico e' di natura politica, va negoziato con le parti sociali, decide il fato delle elezioni, dunque e' vischiosissimo. Ma la regola, per gli inglesi, vale solo In Italia, e non si applicherebbe a casa loro alla faccia delle regole dell'economia. Il Governo Cameron ha voluto infatti giocare al fenomeno, promettendo un rientro rapido dal colpo di testa del 2008-2010, triennio durante il quale il debito pubblico è schizzato al 65% per salvare le banche e i privati indebitati. David Cameron sperava di tornare dalla sbornia alla sobrietà entro il 2014-5. Ora il premier britannico ammette che il rientro prenderà più tempo, attorno al 2016-7. Ma a vedere dalle anticipazioni date dal Financial Times sulle proiezioni dell'OBR, l'ufficio indipendente che emette stime sul bilancio, dal 2012 al 2014 il debito è condannato a restare sopra il 70% per poi declinare assai lentamente. A conferma che una volta che sale, il debito pubblico rientra a grande fatica. I laburisti all'opposizione hanno avuto buon gioco a sbeffeggiare il Governo, che prometteva risultati sorprendenti con una politica di drastici tagli alle spese. dicendo che e' inevitabile che il rientro sia piu' lento perche' il Governo inevitabilmente sarà costretto a essere meno drastico. Ma Cameron imperterrito ha detto che se il rientro sta rallentando nomn e' perche' ha cambiato idea e ammorbidito i tagli, ma perché semplicemente la crisi è grave e ci vorrà più tempo perchè i tagli facciano effetto. Morale: dietro a tante contorsioni lessicali c'e' una verita' palese: la Gran Bretagna e' entrata ufficialmente nel club degli indebitati e non sappiamo quando ne uscira'.

  • paolo |

    A Dino S.
    Il tuo post del 30 Novembre suona oggi come una profezia!
    Mi chiedo come possano ancora far confluire investimenti in GB…… la gente è davvero fessa, ma intanto Soros compra a piene mani il nostro debito, mentre noi stupidi ci comperiamo il default britannico.

  • marco niada |

    Caro Dino, sono d’accordo che la Gran Bretagna e’ forse in condizioni peggiori di quanto i rating lascino trasparire ma non sarei cosi’ drastico cosi’ come non sarei in generale propenso a fare campionati di chi sta peggio. Lei ha segnalato problemi reali della Gran Bretagna ma il Paese ha anche molti pregi che mancano a noi taliani. D’accordissimo a difendere il nostro Paese che e’ stato eccessivamente criticato e che come tessuto produttivo, sani valori famigliari e benessere delle famiglie sta per molti versi assai meglio degli inglesi. Ma per carita’ non facciamo ragionamenti a sfogo che non aiutano a capire la realta’ specie in momenti critici per tutti come questi.

  • Dino S. |

    Salve, la mia opinione è davvero molto drastica: l’inghiltarra è alla fine. Mi spiego meglio. E’ da un po che vivo/lavoro in “UK” e davvero non vedo l’ora di partire per un’altra destinazione, magari un bel paese in via di spiluppo. Assisto qui a Londra ogni giorno ad un degrado senza pari della società, la gente è depressa senza nessuna speranza ne voglia di vivere che per consolarsi si va a bere litri di birra nei pubs e fingere un’artificiale felicità. La gente qui è infelice e fredda, è davvero la fine della sociatà e della capacità di comunicazione. A ciò si aggiungono i problemi economici di una nazione che secondo me davvero non ha più futuro: al di fuori di una finanza distruttiva (spread betting, cfds e altri falsi strumenti d’investimento) l’inghilterra non ha niente. Mi dite che produttività apporta al sistema e l’economia mondiale il sistema delle scommesse finanzairie? I cfds migliorano la produttività? se si come? Mi vien da ridere quando vedo gli inglesi parlare dei problemi dell’economia italiana, ma dico io, almeno l’italia ha un tessuto produttivo, secondo solo a quello tedesco, gli inglesi cos’hanno? La risposta è NIENTE. Per loro c’è solo un lento e perenne declino. A ciò c’è da aggiungere l’odio del mondo verso inglesi (mi riferisco ai paesi colonizzati). Come non dare torto a paesi che sono solo stati derubati e sfruttati dagli inglesi che non hanno mai chiesto scusa per i crimini che hanno commesso, però poi i tabloid inglesi hanno anche la faccia tosta di offendere i tedeschi sulla seconda guerra!! da non credere!! i Tedeschi hanno chiesto scusa, si sono rimboccati le maniche e hanno costruito un economia produttiva, l’Inghilterra? ha mai fatto qualcosa di simile? a me non sembra. Sono davvero fiero di essere italiano e anche se ci siamo tenuti berlusconi per 20 anni non facciamo la vita da cani che fanno gli inglesi iperindebitati. Auguro davvero tanta fortuna alla city di londra, anche se di futuro ne vedo ben poco per un paese che ancora pensa a fare scommesse piuttosto che produrre beni e servizi reali!
    PS: dimanticavo di dire ai tabloid che parlano del debito italiano, che, il debito non include solo quello pubblico, c’è anche quello privato di cui gli inglesi non parlano. Nel complesso gli inglesi sono il paese più indebitato e l’italia fa peggio solo della germania. Inoltre spero davvero che nuove agenzie di rating di paesi come la Cina possano davvero iniziare a dare un voto a paesi davvero insolventi come l’inghilterra che invece gode ancora di altissimi voti grazie al corrotto sistema del rating del mondo occidentale. Credo sia solo questione di tempo, e la verità verrà a galla. Voglio concludere dicendo ciò che mi disse un caro amico e collega indiano: “….arriverà il giorno che l’India si comprerà il regno unito, il regno di questa gente che è venuta nel mio paese e ha cercato di lacelarlo creando le caste la lotta con il pakistan e altre porcherie simili…”
    ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO ED EUROPEO

  • leprechaun |

    Oh bhè, il trucco dei rigoristi (i fan del rigor mortis) è quello di sostenere che con le loro terapie ci vuole molto tempo, e molta pazienza (virtù che il nostro Bergen invidia ai tedeschi – a suo dire). Bisognerà aspettare dieci, venti? anni …
    E dunque, ci dicono, prima di poter dire che le nostre cure sono sbagliate, dovete aspettare tutto questo tempo.
    Io ho una cura meravigliosa. Richiede però molta pazienza, ci vogliono cento anni, poi dopo il mondo sarà un paradiso.
    Per darmi torto, armatevi di santa pazienza, calma e gesso. Se ne riparla tra un secolo.
    Ricordate i bolscevichi del sol dell’avvenire?

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