Divorzi dorati e anacronistici

Uno degli "effetti inerzia" della crisi che viviamo è che i giornali tabloid e i ritocalchi continuano imperterriti a scrivere storie di celebrity occupate a gestire i propri miliardi come se nulla fosse cambiato. Nei tempi buoni ciò creava un effetto curiosità da parte della gente che, in miniatura, era tentata di imitarne i modelli. Ma ora il rischio è che ciò crei solo rabbia. Valgano le due ultime storie dei divorzi di Madonna da Guy Ritchie e del patron di Formula 1, Bernie Ecclestone, dalla moglie Slavica.

Nel primo caso di è trattato di un divorzio-lampo, consumato presso una corte di Londra. Ritchie, che ha una fortuna valutata in 30 milioni di sterline, avrebbe messo in chiaro di non volere un penny dei 300 milioni della famosa cantante, ora ex-moglie, che ha chiesto di abbandonare il tetto coniugale. Ma molti dubitano dell’accesso di generosità del regista inglese, dato che in teoria potrebbe pretendere fino a metà del patrimonio della moglie. Quanto ai tre figlioli: Lourdes, figlia di un primo matrimonio di Madonna, Rocco, nato dall’unione con Ritchie e David Banda, un bimbo adottato originario del Malawi, avranno in futuro la certezza di essere sballottati qua e là in auto di lusso e case da sogno in consegna a varie governanti e bambinaie in attesa di incontrare un genitore o l’altro. La seconda unione, quella tra il nano-imperatore del circuito automobilistico Ecclestone e la monumentale ex modella di Armani, Slavica, il bottino è assai più grosso. Bernie varrebbe infatti 2,4 miliardi di sterline. Slavica, di origine croata, 50 anni, 28 in meno del marito, ha due figlie ormai grandi, Tamara e Petra, di 24 e 20 anni rispettivamente. La decisione di lasciare giorni fa la sfarzosa villa di famiglia nel quartiere di Chelsea sarà dunque meno traumatica per la prole rispetto ai piccoli di Madonna. E’ un fatto che il divorzio si annuncia come un terremoto in quanto a soldi. Se Slavica potrà mettere le mani su metà della fortuna del marito, la buonuscita, in questi tempi di penuria, rischia di fare riflettere molti: 1,2 miliardi di sterline potrebbero pagare un anno di stipendio a 48mila persone…