Il termine inglese è work until you drop, che potremmo tradurre liberamente lavora finché schiatti. Una specie di ergastolo lavorativo, insomma, è quello a cui sono condannati 3 milioni di inglesi, secondo uno studio del fondo Baring Asset Management. Un piccolo drappello probabilmente lo fa per diletto, perché trova edificazione nel lavoro e aborre l’ozio. Ma la grande maggioranza di questa legione, che rappresenta il 10% della forza lavoro, si trova costretta, perché non ha un piano pensionistico sufficiente per mantenersi. Del totale, infatti, circa un terzo (un milione) non ha una pensione del tutto. Le più vulnerabili sono le donne, con il 38% senza una pensione, mentre gli uomini sono in una posizione assai migliore, pari al 23%. La situazione pare però migliorare, dato che dal 38% del 2011, il totale (uomini e donne) senza pensione nel 2014 è sceso al 31%.
Il fenomeno pare particolarmente interessante per coloro che hanno superato i 65 anni di età. Del totale che lavora, ben il 34% non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare, in netto aumento rispetto al 32% dello scorso anno. Il motivo e’ semplice: le pensioni sono peggiorate a causa del passaggio quasi completo dal metodo contributivo al retributivo. La pensione di Stato è miserrima e in diminuzione. La vita media si allunga inesorabilmente e anche chi si trova nella terza età è ormai costretto a lavorare per risparmiare a sufficienza per quando sarà ancor più fragile nella quarta età. Con il rischio di dover lottare per la sopravvivenza anche nella quinta età..