La crisi finanziaria globale non poteva non colpire il tempio della finanza globale: la City di Londra. Finora siamo soltanto di fonte ad avvisaglie, ma le perdite siderali delle grandi banche d’affari Usa, che nella City hanno il loro quartiere generale europeo, si tradurranno in perdite di posti di lavoro. Quanti? Le stime oscillano da un minimo di 10mila fino a un apocalittico 50mila solo per quest’anno.
C’è rischio dunque che si ripeta la crisi seguita allo scoppio della bolla d’internet , quando, tra il 2000 e il 2002, il Miglio Quadrato perse ben il 5% della forza lavoro. Se la storia si ripetesse, questa volta con la crisi del credito, se prendiamo come base il record di 349.100 posti di lavoro dello scorso anno, il taglio in vista potrebbe essere di 17-18mila unità. Ma c’è chi giura che, nel Paese delle banche, una grave crisi finanziaria come quella che stiamo attraversando rischia di fare una vera ecatombe. Finora nessuna grande casa sta licenziando, anche perchè le banche non vogliono trovarsi prese in contropiede quando il mercato riparte e devono rincorrere il mercato del lavoro col rischio di non trovare più buoni professionisti. Ma i segnali del lavoro che si prosciuga, con una crescente diradazione delle operazioni, si moltiplicano. Tutti stanno col fiato sospeso. Purtroppo tutti sanno che attendere, almeno a breve, non è una soluzione perchè la situazione nei prossimi mesi è destinata a peggiorare.