Come dice Anatole Kaletsky, uno dei migliori giornalisti economici inglesi, < punire i banchieri non è una ricetta per salvare i mercati >. Agli uomini in gessato si potrà pensare dopo, adottando nuove regole e contenendo gli eccessi, o anche processandoli là dove hanno commesso reati. Dobbiamo però tenere a mente che il sistema bancario è fatto di fiducia e ottimismo e ha bisogno di libertà per andare avanti. Altrimenti torniamo al baratto e ai soldi nel salvadanaio. Basti pensare al caso della Lehman Brothers, l’unica banca che è stata punita per educare le altre, la cui rovina sta creando continui danni al sistema.
Tutte le soluzioni alle crisi bancarie trovate finora dai Governi occidentali hanno infatti comportato fusioni forzate con gruppi più solidi, nazionalizzazioni o forme di intervento pubblico più o meno evidente. La Lehman Brothers è caduta tra due sedie. Bear Sterns era stata salvata con il soccorso di J.P Morgan perchè la situazione in cui si trovava stava precipitando. Della Lehman si conoscevano le difficoltà e, secondo la vulgata, dopo un mese di agonia, lo stacco della spina non avrebbe dovuto costituire un problema. Ma nessuno ha pensato alle tossine che la banca ha liberato nel sistema e alle contrattazioni rimaste a metà con le controparti che ora molti cercano disperatamente di ricostruire. Fortunatamente i liquiditori a Londra hanno deciso di stipendiare quelli del back office che sono la memoria della banca, altrimenti come ci ha detto un banchiere della società < sarebbe stato come gettare le chiavi >. Intanto grazie all’abnegazione di quanti da un mese hanno lavorato gratis pagandosi i trasporti e il mangiare da casa per risparmiare, la baracca continua a stare in piedi. Ma bisogna stare attenti ai morti che camminano. Come nei film sugli Zombie possono essere contagiosi…