Sono oltre 20 anni che i prezzi delle case di Londra continuano a salire senza sosta, noncuranti di bolle finanziarie e recessioni. A confermare il trend, giungono puntuali i recentissimi dati di febbraio, secondo cui il prezzo della cosiddetta "casa media" londinese è balzato negli ultimi 12 mesi del 13,8% a quota 414.356 sterline, pari a 500mila euro. Un boom sostenuto da un aumento del 52% sullo stesso periodo dello scorso anno in termini di richieste di acquisto.
Sissignori, per comprarsi una casa nella capitale, sia essa un piccolo monolocale in centro o una casa intera in perfieria, ormai il prezzo che si scuce mediamente è mezzo milione di euro… Londra costa ormai una cifra e si staglia torreggiante sul resto del Paese se si confronta con il valore medio di 170mila sterline (205 mila euro) di una casa in Inghilterra o Galles: due volte e mezzo tanto. Un aumento folle, considerando che la casa media inglese e gallese è comunque aumentata a sua volta di un ragguardevole 5,3%: una bella somma considerati i tempi di bassa inflazione e rendimenti rasoterra. Londra peraltro surclassa con un valore doppio anche la seconda regione più cara del Paese, ossia il Sud Est, dove la casa media è cresciuta del 7,1% a 223.733 sterline (270 mila euro). Infine, per il gioco statistico delle medie, Londra, con una crescita di circa il 14% trascina in alto, in virtù della propria massa critica, il resto dei prezzi del Paese che, in assenza della capitale, segnerebbe una crescita di poco superiore allo 0%.
Non stupisce che in tale situazione surreale, la speculazione edilizia di tutto il mondo si stia dando convegno a Londra per profittare di quest'ascesa dei prezzi senza sosta. Arrivano gli ultraricchi da Russia, Golfo e altre parti del mondo (Cina, India, e altri Brics) e si contendono palazzi a suon di milioni. Se la magione non è sufficiente, si ottengono permessi per scavare piani sotterranei, dove si costruiscono piscine e taverne. Ancor più aggressivi sono i grandi gruppi immobiliari che hanno preso una scorciatioia costruendo mini-grattacieli con tutti i crismi della modernità, che vengono pre-venduti sulla carta in tempi rapidissimi a vari ricchi in giro per il mondo. Con questo sistema le case si stanno dematerializzando sempre più diventando una security come un'altra. E la dematerializzazione mi mette paura perchè si inizia a perdere il rapporto con la realtà come è accaduto con il debito durante la crisi finanziaria.
Questa corsa alla speculazione ha tutti i crismi della bolla immobiliare e ricalca esattamente il percorso della precedente bolla finanziaria. Temo sempre più che sia destinata a finire male. Se il Governo e la Banca d'Inghilterra, come stanno tentando con alcune recenti misure, riusciranno a calmierare il mercato l'assestamento sarà sensibile ma non troppo doloroso, altrimenti arriveremo a una correzione robusta che mieterà numerose vittime.
Nel frattempo, questa corsa al mattone che sta arricchendo molte persone sulla carta, sta causando spiavcevoli conseguenze sociali concrete: le coppie in cerca di prima casa penano sempre di più a trovarne, malgrado gli incentivi dati dal Governo che peraltro stanno drogando il mercato con lo schema help to buy, troppo generoso perché in caso di peggioramento del mercato mette con le spalle al muro i debitori. Chi scava sotto le fondamenta per speculare sulla propria casa rovina d'altra parte la pace al vicinato moltiplicando le cause e la litigiosità o creando una corsa alla simulazione. In generale, lo speculatore che compra non va poi a vivere o va a vivere per tempi brevissimi nella casa che viene comprata a ristrutturata, per cui ci troviamo sempre più di fronte a quartieri eleganti semideserti che la sera sono in gran parte bui, dato che pochi ci abitano. A ciò si aggiunga l'ultima mania del momento di costruire grattacieli per massimizzare gli investimenti degli ultra ricchi. Questo nuovo trend sta diventando la goccia che fa traboccare il vaso.
I grattacieli di Londra, va notato, sono da vent'anni parte di un nuovo trend che ha reso la capitale piu' "cool", con epicentro nella City. Da una recente inchiesta emergeva che il 45% della gente considera che i grattacieli abbiano migliorato il profilo della capitale. Inoltre il 73% dei giovani è o sarebbe contento di lavorare in costruzioni elevate. Quando si giunge però alla vivibilità, ben il 70% risponde no grazie, preferisco abitare in case basse a misura d'uomo. In generale comunque i londinesi che non vogliono veder costruire altri grattacieli battono 37% a 26% coloro che sostengono nuovi torrioni moderni. Un segnale chiaro per chi vuole costruire ancora, considerando che ci sono ben 236 permessi di costruzioni giacenti per grattacieli superiori ai 20 piani…
A questo proposito va segnalata la discesa in campo del Principe Carlo contro l'abuso dei grattacieli. A me Carlo è sempre piaciuto, è un uomo di buon senso ed è coraggioso, dato che ha a cuore le conseguenze umane dello sviluppo economico al punto da prendersi regolamente bordate di insulti da parte dei cosiddetti modernisti che lo bollano come uno stravagante romantico. Un recente rapporto della sua Foundation for Building Community mette in guardia dall'insostenibilità dell'ascesa dei prezzi che sono ormai a livello annuo 10 volte superiori al salario di un maestro elementare rispetto alle 3 volte di 20 anni fa. Un paragone che parla da solo. La Fondazione prevede prezzi medi di 650mila sterline tra 6 anni, con un aumento del 40%. Carlo ha sottolineato il crescente degrado che la speculazione sta portando alla capitale: "Per prosperare – ha detto – una città sana ha bisogno di un ambiente con buona qualità di accomodamento immobiliare, integrazione con spazi verdi, zone pedonali, mix commerciale e rsidenziale, buoni trasporti pubblici e in particolare un'identità che sostenga un senso di orgoglio di appartenenza". Secondo Carlo sono proprio queste qualità che hanno attratto tanta gente a Londra. Snaturarle, vuol dire condannare la capitale al declino. Al di là dell'andamento dei prezzi…