Tutti i politici scommettono e probabilmente Boris Johnson è uno dei maggiori scommettitori della categoria su scala globale. Forte del fatto che i vaccini stanno dimostrando una buona protezione alla popolazione e che il Regno Unito è molto avanti nella campagna, con oltre il 65% della popolazione completamente vaccinata, il premier britannico ha deciso di tirare dritto e aprire completamente il Paese per mostrare ancora una volta al mondo che Londra é all’avanguardia nella sfida contro il Covid e pronta a prendere un vantaggio a livello globale nella ripartenza dell’economia. All’insegna della libertà che solo il suo Governo sa garantire ai cittadini, Boris ha battezzato lunedi’ 19 luglio “freedom day”. Il risultato è stato farsesco, se non grottesco, dato che oggi Johnson si è trovato costretto a festeggiare la “liberazione” confinato in casa in auto-isolamento. Ma andiamo per gradi per capire come ci si è arrivati.
Il ragionamento é simile a quello dell’inzio della pandemia, quando temerariamente il premier britannico aveva accarezzato l’idea di sottoporre il Paese alla terapia dell’immunità di gregge. Una scelta che naufrago’ quasi immediatamente, quando ci si accorse che gli ospedali si riempivano alla velocità della luce, mettendo a repentaglio l’intero sistema di salute pubblica britannico, noto come NHS. Lo stesso avvenne in novembre, quando Boris tardo’ l’avvio del secondo lockdown, provocando un’ondata di migliaia di decessi supplementari. Il suo braccio destro Dominic Cummings, ora fuori dal Governo, ha censurato in una storica deposizione in Parlamento il processo decisionale di quel mese bollando il suo ex-capo di incompetenza su scala monumentale.
Ora ci risiamo. Con la differenza che il premier ripete la scommessa sulla scorta di una fortunata campagna di vaccinazioni. L’approccio è semplice. Con qualche decina di morti aggiuntivi al giorno che puo’ permettersi di sostenere, il Regno Unito puo’ finalmente ingranare le marce alte dell’economia, mostrando al mondo di essere una leggiadra gazzella capace di performances siderali, specialmente ora che è libera dai vincoli della burocratica Unione Europea. Fino a un mese fa la riuscita campagna vaccinale, dovuta in massima parte alla logistica del NHS, all’abnegazione del sottopagato personale sanitario e a un rigido lockdown, i contagi erano scesi sotto il paio di migliaia al giorno. Da allora già il primo importante allentamento di giugno ha portato l’andatura dei contagi al ritmo di 55mila giornalieri lo scorso venerdi’ con una quarantina di decessi, pari a poco meno dell’1% dei contagi. Una cifra apparentemente sostenibile. Secondo gli esperti, con l’allentamento del freedom day, i contagi giornalieri dovrebbero per0′ salire in tempi brevi oltre quota 100mila.
Centomila persone al giorno sono un numero assai elevato, il piu’ alto da inizio pandemia, ma grazie appunto alla sconnessione che si è creata tra contagi e decessi, a prima vista parrebbe una quantità sostenibile. Peccato che il calcolo si presenti approssimativo e semplicistico in puro stile Boris. Già 50mila contagi stanno infatti causando un numero nutrito di ricoveri che sta intasando l’attività del sistema sanitario, bloccando la cura di altre malattie. Centomila rischiano quindi di metterlo in ginocchio, come varie autorità mediche da tempo stanno mettendo in guardia. Inoltre, come si sta verificando, i contagi in ascesa verticale obbligano la gente a isolarsi e a non recarsi al lavoro, con pregiudizio per l’economia, che era proprio quella che si voleva incentivare. Il risvolto piu’ ironico dell’intera vicenda è che a farne le spese, alla vigilia della riapertura, è lo stesso Governo, dato che il nuovo ministro della Sanità Said Javid ha contratto il morbo, trovandosi obbligato all’auto isolamento e, con lui , lo stesso Johnson e il cancelliere Rishi Sunak che lo avevano frequentato….
Ricordiamo peraltro che nel Regno Unito il 30% non ha ancora subito neppure il primo vaccino e, per quanto in massima parte gli esclusi siano giovani, la variante Delta indiana sta iniziando a picchiare, aumentando i ricoveri anche di costoro, oltre a quelli che per varie ragioni non si erano ancora vaccinati .
L’aspetto piu’ inquietante della storia è pero’ quello rilevato in una lettera aperta di 1200 scienziati alla famosa rivista scientifica The Lancet in cui mettono in guardia il Governo Johnson, dato che rischia di costituire una minaccia per il mondo intero. Secondo gli scienziati infatti un’apertura troppo disinvolta e l’impennata di contagi conseguente trasformerebbero il Regno Unito in un laboratorio di nuove varianti, il che è esattamente quello che si vuole evitare con l’attuale mix di lock-down e accelerazione del processo vaccinale. Per ora Johnson sembra deciso a tirare dritto malgrado le grida di allarme del mondo della scienza. Potrei sbagliarmi ma sono convinto che, in tempi piuttosto brevi, il premier si troverà costretto, se non a fare marcia indietro, a ricorrere a pesanti correzioni alla sua linea spavalda. Per ora si è limitato a chiedere ai concittadini di usare la nuova libertà ottenuta con cautela. Dando un mirabile esempio dall’alto chiudendosi in casa…