Stroncata da un algoritmo, muore Video City

Alcuni fan lo hanno definito il migliore negozio di Video del mondo. Il titolare, Simon Brzeskwinski, è certamente una delle persone più competenti in materia di cinema che ci sia a Londra. Video City, nel cuore di Notting Hill, per l’esattezza a Notting Hill Gate, tra il cinema Gate e il Coronet, è stato per 30 anni un punto di riferimento non solo del quartiere, ma di tutta la capitale. Se non di un’élite internazionale di cinefili, dato che Simon aveva clienti in tutto il mondo a cui spediva i preziosi DVD ammassati in un locale di 30 metri quadrati. La concorrenza di Amazon e di altri distributori online, basati su motori di ricerca algoritmici, unita all’aumento delle tasse sulla licenza di esercizio, raddoppiate negli ultimi 4 anni da 13mila a 25mila sterline l’anno, ne hanno decretato la fine. Oggi, 25 giugno, Simon e il suo staff hanno chiuso definitivamente i battenti, baciando e abbracciando i clienti più affezionati che sono venuti in pellegrinaggio a esprimere la loro solidarietà. Simon era una leggenda nel quartiere e tra i clienti più affezionati annoverava personaggi come Mick Jagger, Anthony Hopkins e Harold Pinter,  che abitava dietro l’angolo.

Simon vantava un catalogo di oltre 7mila titoli. Aveva una mente enciclopedica e poteva suggerirvi dalle prime ignote opere di Kurosawa a cartoni animati minori per l’infanzia. Tantissimi titoli di cui disponeva erano introvabili su internet. Quanto più contava, sapeva dare consigli preziosi alla clientela, intrattenendola con pazienza. Vendeva ovviamente anche film noti per sostenere il fatturato, e sono proprio quelli che hanno scavato un buco nei conti, dato che Amazon li vendeva a metà prezzo e, con tutta la buona volontà, anche i più affettuosi clienti non erano disposti a sovvenzionarlo. La fascia “alta” di titoli  più ricercati da sola non bastava a tenere in piedi il negozio.

Dopo una lunga vacanza con la famiglia negli USA Simon ha deciso di rilanciare giocando il gioco dei rivali, dando vita a un’attività online nei prossimi mesi. La competenza non gli manca e certamente avrà successo. Ciò che rimpiange è la mancanza del contatto umano col cliente che è insostituibile anche nel mondo degli affari, specie in un settore ad alto contenuto intellettuale come il suo. D’altronde, una cattiva sorte analoga è capitata a tante librerie che stanno chiudendo. Con una punta di sarcasmo Simon fa notare che se le cose andranno avanti così le vie commerciali si ridurranno a una successione di negozi di abbigliamento, catene di caffè , supermarket e agenzie immobiliari. Non penso sia peraltro un’esagerazione la sua. In Gran Bretagna, patria delle catene e della standardizzazione, da alcuni anni si ripete il grido di allarme sulla distruzione delle piccole attività commerciali indipendenti nei centri cittadini che snaturano e devastano in particolare i villaggi e le piccole città che, non avendo risorse proprie per generare negozi originali sostenibili, soccombono alle catene, clonate in ogni parte del Paese. Un tema su cui riflettere prima che sia troppo tardi.

Per chi vuol saperne di più su Video City ecco un link: http://videocitylondon.com/?blogsub=confirming#blog_subscription-3