Quei piani faraonici nel futuro di Londra

Londra e’ una delle poche città globali e cosmopolite del pianeta ed è decisamente intenzionata a mantenere il vantaggio che ha sulle rivali. A dire il vero la rivale: New York, l’unica altra grande città del mondo che, oltre ad avere un irraggiamento globale pari ad altre megalopoli come Tokyo, Shanghai e Mumbai, è profondamente cosmopolita di struttura. Grandi citta’ globali e cosmopolite si contano infatti sulle dita di una mano. Forse Parigi regge il confronto ma è un poco più piccola, come ancora più piccole sono altre città cosmopolite come Ginevra o Zurigo. Dubai, Singapore, Istanbul, Sidney o Hong Kong sono più grandi, ma hanno ancora una caratterizzazione regionale a cui manca il marchio di qualità di cosmopolitismo pieno.

Londra ha continuato a crescere a ritmo sostenuto negli ultimi anni, superando in questi giorni il record storico di 8,6 milioni di abitanti raggiunto nel 1939 e mai più eguagliato a causa di uno spopolamento graduale e inesorabile fino a fine degli anni ’80 che ridusse gli abitanti della capitale a 6,6 milioni. Il boom degli ultimi 30 anni che ha visto la popolazione aumentare del 30% non pare dunque avere sosta e deve essere gestito in termini di abitazioni, trasporti e, in ultima analisi, posti di lavoro. Non a caso due politici consumati e potenti come il celeberrimo sindaco di Londra, Boris Johnson, e il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, hanno unito la scorsa settimana le forze per annunciare una serie di grandi progetti per la capitale. L’appoggio di Osborne diventa particolarmente importante perchè in ultima analisi è il ministero del Tesoro che può allargare i cordoni della borsa della spesa dal momento che le risorse del sindaco sono settoriali e limitate.

Con grande fanfara sono stati dunque annunciati 500mila posti di lavoro in più entro 5 anni, ossia il 2020. La stima riflette specularmente il progresso degli ultimi cinque anni durante i quali la megapoli ha aggiunto 500mila posti di lavoro. Il che dovrebbe permettere alla capitale di creare per il 2030 un output aggiuntivo di 6,4 miliardi di sterline (8,5 miliardi di euro) permettendole di superare New York. Per oliare le ruote e velocizzare la crescita e’ previsto un faraonico piano di investimenti di 10 miliardi di sterline (13,5 miliardi di euro) nel settore dei trasporti: oltre alla linea di metropolitana veloce Cross Rail della capitale le linee di metropolitane che funzioneranno 24 ore su 24 saranno estese alla Metropolitan, Hammersmith and City, Circle e District. Altri 200 nuovi bus  del tipo Routemaster si aggiungeranno ai 600 esistenti. Network di comunicazione dati permetteranno l’accesso wi-fi nelle line underground. A ciò vanno aggiunti lavori stradali e nuove linee ciclistiche dedicate.  E in prospettiva la linea Crossrail 2, l’espansione della linea Bakerloo e la possibilita’ fi una linea di tram che sarebbe una prima a Londra dove i tram non esistono.

La crisi degli alloggi è uno dei problemi che assillano in particolare modo i giovani londinesi. Johnson e Osborne hanno promesso ben 400mila nuove abitazioni con la crezione di 20 zone dedicate in periferia che verranno in buona parte ricostruite. Tra queste 9 hanno appena avuto luce verde (Abbey Wood, Barking, Clapham Junction, Harrow, Hounslow, New Bermondsey, Thamesmead and Tottenham e Southall) che dovrebbero generare nei prossimi anni 30mila abitazioni oltre ad altre 8.500 a Croydon. Infine la parte del divertimento e conoscenza: una nuova grande sala concerti, allacciamenti alla banda larga sempre piu’ rapidi un nuovo istituto di ricerca biomedica (Francis Crick) una nuova cittadina della conoscenza a ridosso della stazione di St Pancras e  un grande centro culturale ed educazionale al Parco Olimpico dove l’università UCL, la V&A Museum e Sadler Wells che daranno un loro contributo.

Siamo ormai in clima pre-elettorale ed è chiaro che due conservatori come Johnson e Osborne tirino la volata al Governo corteggiando gli abitanti di Londra il maggiore gioiello della corona britannica, che fa peraltro da traino al resto del Paese. E’ comunque un fatto che per quanto non tutti i progetti siano ancora prezzati molti sono reali e in ogni caso la dinamica di crescita della capitale, inesorabile a causa della continua immigrazione, deve essere gestita. La gallina dalle uova d’oro non puo’ essere trascurata. E il futuro non può che essere raggiante.

  • Marco Niada |

    Giusto, e’ pero in effetti periferico e il progetto nuovo dovrebbe essere più centrale, anche se tutto da realizzare

  • andrea |

    il tram a Londra esiste da parecchi anni, sebbene in periferia. Collega la zona di Wimbledon a Croydon.

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