Quando la finanza fa rima con la carne macinata….

Questo scandalo inglese della carne di cavallo mi ricorda quello dei prodotti finanziari costruiti sui mutui immobiliari subprime americani. Riassumiamo brevemente. In Gran Bretagna è tormenta mediatica da quando si è scoperto che, nelle lasagne Findus, il contenuto di carne macinata di manzo era massicciamente infestato da dosi di cavallo, in alcuni casi fino al 100%. La FSA britannica, la Food and Safety Authority che si occupa di vigilare sulla salute alimentare dei cittadini, dormiva della grossa e solo ora chiede alle aziende britanniche di controllare tutti i cibi cucinati a base di carne bovina. La svedese Findus, al centro dello scandalo (ma c'è rischio di scoprire che non è l'unica reproba nel settore) si è lavata le mani dicendo che è stata vittima a sua volta di una frode alimentare e porterà la vicenda nei tribunali francesi. Findus ha delegato infatti alla società francese Comigel la fattura dei propri pasti congelati/cucinati. Comigel però ha a propria volta scaricato il barile, dicendo che si è avvalsa dei servizi della connazionale Spanghero. La quale, ignara anch'essa, avrebbe utilizzato per i propri prodotti carne proveniente dai mattatoi in Romania dove avrebbero agito persone senza scrupoli. Motivati dall'avidità , a fronte di un calo sensibile del prezzo della carne equina in Romania, i nostri validi trasformatori ne avrebbero abusato alla grande per ottenere margini maggiori. E nessuno però si sarebbe dato la pena di controllare.

Lo scandalo ricorda ironicamente quello dei mutui subprime. Congegnati come delle salsicce, composte di prodotti di varia qualità provenienti da varie fonti, i mutui venivano venduti a terzi con un rating elevato come fossero securities e non debito. Dentro alla salsiccia, oltre alla carne di media qualità, c'era quella scadente dei mutui subprime, che sono andati a male contaminando il salame non appena la crisi del 2008 ha messocon le spalle al muro la povera gente che li aveva contratti. La macinata subprime ha dunque contaminato tutto il resto, facendo saltare i bilanci delle banche che se li erano accollati e mandando nel panico la comunità finanziaria globale, dato che (vedi caso Lehman) si era rivelato impossibile stabilire l'origine di ogni prodotto che componeva la salsiccia. I banchieri non capivano cosa avevano in casa e le autorità di controllo come la Fed negli Usa e ironicamente l'omonima FSA in Gran Bretagna (leggasi però questa volta Financial Services Authorities) si sono dimostrate incapaci di vigilare.

Morale: il caso della finanza è stato ben peggiore di quello alimentare  dato che i mutui erano tossici e hanno fatto saltare in aria il sistema finanziario internazionale, mentre la carne di cavallo è commestibile. Le autorità tra cui l'altra FSA britannica hanno messo in chiaro che non costituisce minaccia alla salute umana. Veniva soltanto venduto cavallo al posto del bue per speculare e fare più soldi. Ma se è vero che lo scandalo delle lasagne equine ha messo a nudo la complessità del mercato alimentare europeo lo scandalo delle salsicce subprime ha riflettuto la tanto maggiore complessità del mondo della finanza. Un mondo dove malgrado l'impegno di grandi matematici per congegnare i prodotti finanziari, malgrado sistemi altrettanto complessi di tracciabilità e controllo nell'alimentare, i controllori hanno fatto una figuraccia dato che nulla si è rivelato sotto controllo. Anche perchè i veri controlli si fanno alla radice, per cui ad ogni passaggio ognuno compie il proprio dovere e ogni unità ha un capo responsabile di quanto è successo. Paradossalmente non è la complessità che spiega il perchè degli scandali, dato che ad ogni passaggio, sia in finanza sia nell'alimentare, basterebbe che gente in buona fede sorvegliata da altra gente competente e con senso di responsabilità faccia al meglio il proprio dovere. Se da dieci anni a questa parte continuiamo a scoprire che sempre meno cose sono sotto controllo la ragione non sta solo nella complessità o nella mancanza  di enti di vigilanza ma anche in una scadente etica del lavoro.

  • giuliana |

    Bello questo articolo! Anche se sulle conclusioni se ne potrebbe discutere, e’ certamente da tradurre per il pubblico anglofono.

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