La notizia di fine anno è il sorpasso del Brasile sulla Gran Bretagna, il cui pil viene detronizzato, sul filo dei 2.500 miliardi di dollari, dalla sesta alla settima posizione. Il pil è una misurazione quantitativa della ricchezza di un Paese e non spiega il livello di qualità della vita. Peraltro, per avere una prima semplice proporzione tra i tre Paesi basti ricordare che la popolazione del Brasile, con 200 milioni di abitanti, è quasi il quadruplo di quella Inglese e italiana. Ma tant'è: prima di arrivare al benessere tutti i Paesi, a partire dalla Gran Bretagna con la rivoluzione industriale duecento anni fa sono partiti da una fase di crescita quantitativa che ha poi portato a un innalzamento della qualità della vita. Quando avvengono questi scavalcamenti, peraltro, tutte le graduatorie ne risentono e, senza andare troppo lontani, dato che si piazza a ridosso degli inglesi, l'altro grande Paese spodestato è proprio il nostro, che passa dal settimo all'ottavo posto. A dare l'annuncio è stato oggi il think tank economico inglese Cebr che tristemente registra l'andazzo dei tempi, che vedono un Occidente in continuo declino e i Paesei emergenti in ascesa verticale, anche se stanno a loro volta perdendo colpi a causa della crisi europea. Il Brasile infatti nel 2010 è cresciuto al ritmo del 7,5% e quest'anno "solo" del 3,5%. Un rallentamento che non è però servito a evitare il sorpasso a danno di inglesi e italiani. Al rallentamento brasiliano peraltro si contrappone una crescita quasi zero di inglesi e italiani che il prossimo anno saranno d'altronde assai probabilmente in recessione. Da qui al 2020 la graduatoria dei big del pianeta vede ormai saldi ai primi tre posti rispettivamente Usa, Cina e Giappone. Gli sconvolgimenti sono ai ranghi inferiori: la Germania, oggi quarta, cederà il passo a Russia, India e Brasile che le passeranno tutte davanti relegandola al settimo posto, quello coperto oggi dagli inglesi. Ai piani bassi, secondo il Cebr ci sarà però una piccola rivoluzione dato che la Gran Bretagna supererà la Francia, oggi quinta e in futuro nona davanti all'Italia decima. Mentre la Gran Bretagna si consolerà con un decoroso ottavo posto. Ciò anche a causa della demografia perché, secondo le proiezioni, ora di allora la Gran Bretagna avra' una popolazione di circa 70 milioni di abitanti, assai piu' di Francia e, in particolare, dell' Italia che sta subendo un continuo declino di popolazione.
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