In crisi nera, nel 2012 Londra punta sulle Olimpiadi e la Regina

Avranno certamente un effetto anticiclico. Anche e, specialmente, in un anno orrendo come si prevede sia il 2012 sul fronte dell'economia. Saranno due eventi rari quanto un'eclissi di sole. Le tanto attese Olimpiadi e il Giubileo del 60esimo anniversario dell'incoronazione della Regina Elisabetta sono infatti attesissimi.  Entrambi attrarranno folle di turisti. Il Giubileo di diamante, come lo chiamano gli inglesi, si svolgerà tra il 2 e il 5 giugno e, per quanto in tempi di austerità, sarà un massiccio sfoggio di pompa e potere della casa reale più importante del mondo. Parate ed eventi teletrasmessi con al centro l'inossidabile Elisabetta stanno già alimentando l'industria dei souvenir che sta sfornando gingilli di ogni genere, come avvenne all'inizio di quest'anno per le nozze di William e Kate. Ma il Giubileo impallidirà in termini di impatto economico rispetto alle Olimpiadi, le terze per Londra, unica città del mondo ad avere avuto il privilegio di ripetere tante volte (1908, 1948 e 2012). Una decina di milioni di biglietti venduti. Incassi diretti per circa 500 milioni di sterline e 700 milioni offerti dagli sponsor, oltre a tutti il consumi che esso porta con sè. Benedette Olimpiadi, insomma, invocate e onorate a ogni pie' sospinto dal sindaco Boris Johnson. Finora hanno  sostenuto l'industria delle costruzioni della capitale: su un'area di 202 ettari sono nate infatti importanti nuove costruzioni come il villaggio olimpico che ospiterà quasi 17mila atleti, lo stadio, il velodromo, il palazzo del volleyball, quello del basket, il centro acquatico, un centro media gigantesco per 20 mila giornalisti. Oltre all'indotto, che nel prospicente sobborgo di Stratford ha portato alla costruzione di 5mila nuove case e un altro Westway, il gigantesco shopping centre speculare, nella parte opposta della città, con quello di Shepherd's Bush. Non sarà però l'unico posto della capitale ad accogliere i giochi. Londra metterà a disposizione stadi e centri sportivi esistenti in diverse aree, come Greenwich. L'opera è completata già per il 90% per cui l'effetto cantieristico è esaurito. Ma restano i bliglietti e gli sponsor e l'indotto che verra' generato dal pubblico che verrà numeroso. Soltanto di spettatori ne sono attesi oltre mezzo milione. Circa 10 milioni i biglietti venduti. Oltre agli alberghi, Musei e altre attrazioni che verranno prese d'assalto. E perfino le case dei privati che affitteranno ai turisti in arrivo. Come si dice, insomma, un vero e proprio business. Londra può dunque guardare alla prossima estate del 2012 con ottimismo. Per il resto del Paese non sarà invece una vita rosea. Ma, date le circostanze in cui versiamo, meglio così. Anzi, la capitale potrebbe diventare un'oasi vitale, un polmone d'ossigeno per europei depressi  in cerca di stimoli…   Chissà che l'estate non porti finalmente quel raggio di luce che ci preannunci a tutti finalmente l'uscita dal tunnel della recessione.