E’ la stampa (inglese), bellezza!

Lo scandalo intercettazioni che ha colpito duramente il gruppo editoriale Murdoch e ha spinto il giovane James, figlio di Rupert, a chiudere il settimanale News of the World con mossa brutale, come l'amputazione di un arto in cancrena, e' solo all'inizio. Gli arresti di giornalisti sono gia' saliti a tre nel giro di 48 ore mentre si inseguono le voci che altri colleghi sono destinati a seguirli, assieme a poliziotti corrotti. Le ultime anticipazioni parlano di 12 persone. La ex direttrice del giornale, la rossa ricciolona Rebekah Brooks (nee Wade), oggi  Ceo di News Inernational, e' sempre piu' in bilico e il vecchio Rupert e' sulla via di Londra per dare manforte a figlio ed evitare che la crisi danneggi  l'intero gruppo editioriale.  L'accusa rivolta ai giornalisti inglesi di News of the World non e' quella di essere stati asserviti o ossequiosi del potere, o da esso corrotti per non scrivere o scrivere articoli compiacenti, che e' il peccato morale piu' grave in cui un giornalista puo' inciampare. L'accusa e' di essere stati troppo aggressivi. Di avere fatto il loro mestiere a quaslsiasi costo, utilizzando qualsiasi mezzo, fino alle estreme conseguenze, violando la legge e il diritto alla privacy di persone la cui vita non aveva un risvolto di pubblico interesse. Oltre ai telefoni di potenti ricchi e famosi, i giornalisti di News of The World,  per ottenere scoop ed esclusive, avevano infatti spiato i telefoni  delle vittime degli attentati del luglio 2005 del metro di Londra, quelli dei parenti dei soldati morti in Afghanistan oltre a quelli di vittime di rapimenti e omicidi come la povera Milly Dowler. Un lavoro da sciacalli che rovistavano tra i sentimenti umani per aumentare le vendite. Piu' di una volta, incontrando l'incredulita' dei miei concittadini italiani, ho cercato di spiegare loro che la stampa anglosassone, e quella inglese in particolare, non guarda in faccia veramente a nessuno. Il suo unico parametro e stella polare sono le vendite e la pubblicita' di una testata. Le carriere si fanno esclusivamente in base agli stessi parametri. Gli scoop insomma fanno vendere.  Per vendere, i giornalisti compravano peraltro poliziotti compiacenti, offrendo loro da qualche centinaio di sterline fino a qualche migliaio quando la storia era grossa. Difficile pensare che in queste condizioni, per avere agito in modo estremamente aggressivo per il bene dell'azienda, i nostri baldi giornalisti abbiano operato all'insaputa di tutti, a partire dai vertici del giornale e dell'azienda. Infatti questa storia va avanti ormai da un paio d'anni. Prima circoscritta a un reporter di affari della corona del giornale si e' allargata fino a colpire l'ex direttore Andy Coulson nonche' ex portavoce del premier conservatore David Cameron che ora cerca disperatamente di distanziarsi dall'ex collaboratore dimessosi da Downing Street qualche mese fa e ora arrestato. Cameron e' in forte imbarazzo dato che malgrado sapesse benissimo quali fossero le criticita' di Coulson ha deciso di assumerlo come portavoce. Tenendolo oltre il dovuto, quando erano ormai emerse le sua responsabilita'. La tormenta sta lambendo sempre piu' l'ambiziosa Rebekah, altra ex-direttrice di NOW e altra amica di Cameron : i due avevano le case in campagna a 2km di distanza e si frequentavano assiduamente. Secondo i cinici, i Murdoch stanno tenendo la rossa Rebekah al suo posto per farle fare da parafulmine. Parlando con ex colleghi inglesi  l'impressione che ho colto e' che dato che business is business, questa pratica infame, forse spinta all'estremo in casa Murdoch, era seguita in altri giornali tabloid (e, probabilmente, non solo). Non peraltro Cameron sta correndo ai ripari cercando di rivedere interamente gli standard del giornalismo inglese. Questo, negli ultimi anni, anche in virtu' di Murdoch, da cui ha ricevuto una forte spinta propulsiva, era diventato estremamente potente, facendo e disfando la carriera di politici e manager con disinvoltura. Ora e' arrivata la resa dei conti. Un intero mondo professionale e un modo di operare sono sotto processo. Un'epoca in auge negli anni di Blair sta chiudendosi. I giornali inglesi stanno voltando letteralmente pagina.

  • Daniele Meloni |

    Cara Margherita, non vedo dove sia l’offesa nel definire ‘ricciolona’ una persona. Malpelo si offenderebbe perché lo chiamano ‘Rosso’? E non vedo nessun pregiudizio nei confronti dei nostri amici ‘pel di carota’. Mi sembra più un fait accompli: Rebekah è ricciolona e rossa.
    Daniele

  • Margherita |

    “La rossa ricciolona Rebekah”: ma come si permette??? Troppo maschilista il suo articolo. Scriverebbe così di un uomo? Tipo, che so? Il grasso Ferrara, o il calvo Pincopallino…? Ovviamente non si permetterebbe mai. Invece, “la rossa Rebekah” è un prodotto di quel berlusconismo strisciante che fa parte del costume di tanti maschi italiani.
    I giornalisti sono quasi tutti pennivendoli. Non ho nessun interesse a difendere la Brooks, essere abietto – mi sembra, se è vero quello che viene fuori in questi giorni. Ma l’articolo è tipico di un certo giornalismo italiano.

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