L'obiettivo del Governo Cameron Clegg, per continuare il nostro esempio della dieta, è di tagliare rapidamente il grasso che si è accumulato pericolosamente nel corpo del Paese per portarlo nuovamente a un rapporto tra muscoli e peso corporeo che gli permetta di ripartire senza difficoltà. I critici mettono però in guardia dal rischio che il furore nei tagli porti a tagliare anche i muscoli, con il rischio che il paese non riesca più a stare in piedi. E' un fatto che la Gran Bretagna in tutti questi anni era divenuto un paese gonfio, che viveva al di sopra delle proprie capacità. Ma ora la richiesta del Governo che i vari ministeri taglino le spese di almeno un quarto con la prospettiva che almeno il 10% dei 6 milioni di dipendenti pubblici finisca per strada è preoccupante. Il Governo spera ottimisticamente che i posti di lavoro pubblici perduti verranno sostituiti da quelli privati. Ciò è plausibile. Il fatto è che la soluzione sta tutta nel timing. Se il settore privato riparte, i tagli vengono infatti riassorbiti, altrimenti le centinaia di migliaia di persone che si troveranno per strada nel prossimo biennio, oltre ad andare a ingrassare le file di disoccupati, con tremende implicazioni sociali, deprimeranno i consumi e con essi la chance di ripresa economica. C'è insomma il rischio di un "double dip" ossia di una doppia picchiata per l'economia inglese dopo la terribile recessione del 2009 quando il pil si contrasse del 6%. Un fatto è certo: con i forti inevitabili tagli ai servizi pubblici oltre che alla Difesa, la Gran Bretagna durante il prossimo quinquennio è condannata a ridimensionarsi come Paese, sia come peso specifico interno sia come proiezione della propria potenza all'estero.