Personalmente conosco almeno una cinquantina di benestanti finanzieri e imprenditori italiani che sono rimpatriati sia perchè la crisi li ha messi in ginocchio sia per motivi fiscali, ora che le prospettive di medio termine sono di un continuo aumento delle imposte per rientrare da un debito schizzato da 45 a 178 miliardi di sterline. Almeno un'altra ventina sta programmando di partire e una cinquantina è in bilico e aspetta di vedere come gira il vento. Già… come girerà il vento? Per ora le banche paiono imperterrite e hanno messo in chiaro che quest'anno pagheranno i propri dipendenti in modo da assorbire fino al 90% delle tasse che questi dovranno pagare. In altre parole, raddoppiando il bonus in vista di un taglio fiscale di metà questo rimarrà uguale. Un segnale di sfida a Brown, senza dubbio. Le banche dicono al Governo: se sono le tasse quelle che vuoi eccoti accontentato, ma dal prossimo anno ci lasci nuovamente le mani libere. Il Governo, che ha imposto le tasse per cambiare l'andazzo delle folli remunerazioni è assai frustrato dato che i provvedimenti non hanno avuto alcun effetto sui comportamenti. Certo, le banche hanno dato almeno formalmente qualche segnale di buona volontà: la Goldman Sachs, che normalmente paga metà dei propri utili in bonus ha deciso quest'anno di devolvere "solo" il 40%. Dato che si tratta però di un anno eccezionale, verranno distribuiti 20 miliardi di dollari (su 45 miliardi di utili) pari a 630mila per dipendente, uscieri e fattorini compresi…I contribuenti, che hanno salvato di tasca propria direttamente e indirettamente le banche, sono furiosi di vedere i propri soldi finire in quella maniera. Le banche però insistono nel dire che se pagheranno poco i propri banchieri questi se ne andranno e gli istituti finiranno per avere conti peggiori. I critici però rilevano che nell'anno appena trascorso con differenziali enormi tra tassi attivi e passivi (tra l'1% pagato ai risparmiatori e il 7% chiesto sui prestiti) anche i somari avrebbero fatto soldi facilmente. La polemica infuria. Intanto però la rabbia della gente, gli impulsi paleolaburisti del Governo Brown e lo Tsunami di tasse in arrivo rischiano di cambiare per sempre il panorama della City tramite un'imposizione fiscale massiccia. Torniamo all'esempio della bilancia: l'equilibrio da trovare sarà difficilissimo. Tra una buona e una cattiva tassazione sta la chiave della rinascita della City o il ritorno agli anni bui, quando la Gran Bretagna, ostaggio dei sindacati e prigioniera di Governi incompetenti divenne per un ventennio il malato d'Europa.