La gente le rinfaccia di avere speso 6,2 milioni di sterline per spese di rappresentanza in viaggi all’estero in cui vanno peraltro inclusi tutti i membri della famiglia reale nelle loro funzioni pubbliche. E poi i ricevimenti, le spese per il personale e il mantenimento degli edifici. Ed è da qui che giungono le dolenti note. Sir Alan Reid, capo della Privy Purse, il tesoriere reale, ha messo in guardia che si trova davanti a un buco che se non verrà ripianato porterà alla rovina graduale del patrimonio immobiliare. Ma il Governo laburista non vuole sentire ragioni e ha lasciato l’erogazione pubblica annua per il mantenimento degli immobili a 15 milioni di sterline, lo stesso livello del 1991. Sir Alan prevede un ammanco di 32 milioni entro il 2018 se il Governo non scucirà 4 milioni all’anno in più per provvedere al miglioramento della manutenzione degli edifici reali. Il tesoriere ha peraltro fatto notare che la famiglia reale costa a ogni contribuente 66pence l’anno, meno di una bottiglia di latte. Ma i più maliziosi fanno notare che in verità la monarchia costa fino a 150 milioni di sterline l’anno se si aggiungono le spese sostenute da altri dipartimenti governativi come polizia e Forze armate per garantire la sicurezza e l’incolumità di casa reale. Oltre a mantenere la pompa con parate e rappresentazioni. Ma è poi così un male? In fondo la monarchia britannica, che politicamente ha poteri minimi, dà quel tocco di magìa e dignità al Regno Unito che molti Paesi hanno perduto. E resta tutto sommato un buon esempio da imitare. Malgrado le spese, la Casa reale britannica resta assai spartana. Provare per credere se vi capita di venire a Londra e fare una visita guidata a Buckingham Palace. Dietro alla pompa delle stanze e delle decorazioni c’è una funzionalità ridotta all’osso. Tante cose vecchie tenute in buono stato come qualcuno che ripara un buon vestito d’altri tempi. Ma non la bulimia di chi ogni giorno se ne compra uno nuovo come capita a funzionari pubblici ambiziosi e spreconi di altri Paesi europei.