E’ stato infatti sempre più chiaro che i margini di manovra erano limitati e altri tagli, sulla scia della Fed americana, non erano possibili. La prova l’abbiamo avuta con la pubblicazione dei dati di maggio, da cui è emerso che i prezzi al consumo sono saliti del 3,3%. Detto fatto, King ha dovuto prendere carta e penna e spiegare al cancelliere Alastair Darling che a spingere i prezzi alle stelle sono stati i generi alimentari mondiali, balzati da inizio anno del 60%, il petrolio, cresciuto dell’80% e il gas naturale, i cui prezzi all’ingrosso sono cresciuti del 160%. Risultato: King ha dovuto ammettere che rispetto al picco dell’inflazione che in maggio aveva previsto al 3,5% per il secondo semestre dell’anno, ora si è trovato costretto a rivedere la previsione al rialzo al 4%. Quanto è peggio il Governatore ha messo in chiaro che < i prezzi al consumo sono destinati a rimanere sopra l’obiettivo prefissato anche per buona parte del 2009 >. E il 18 giugno, al discorso della Mansion House, residenza del Lord Mayor della City di Londra per la prima volta ha messo in chiaro di essere pronto a tornare ad alzare i tassi se fosse necessario. Il quadro non è edificante e sulla scorta delle aspettative inflazionistiche varie banche e società di credito ipotecario hanno nuovamente limato al rialzo i tassi rendendo la vita sempre più difficile ai proprietari di case che si trovano a che fare con il peggio mercato immobiliare da un ventennio a questa parte. Il rischio di una spirale prezzi salari è peraltro alto dopo che gli autotrasportatori della Shell che hanno tenuto in ostaggio mezzo Paese bloccando per 4 giorni le consegne di benzina hanno spuntato un aumento salariale del 14%. Il cancelliere Darling, intervenendo a propria volta alla Mansion House ha messo in chiaro che se i salari iniziassero a rincorrere i prezzi < si creerebbe una situazione disastrosa >. Insomma per l’economia britannica la situazione si sta facendo sempre più delicata.