Di eccessi, come è noto, si può morire. E il mondo dello shopping non fa eccezione. Per tal motivo, la grandissima parte dei commercianti indipendenti inglesi ha deciso di boicottare il mitico Black Friday a cui segue il non meno abusato Cyber Monday, avviando una vera e propria guerriglia contro i grandi gruppi al dettaglio, Amazon in testa. La rivolta è capitanata dalla British Independent Retailer Association, l’associazione che raccoglie 6mila commercianti britannici indipendenti in oltre 100 città del Regno Unito. Secondo i piccoli dettaglianti, la nuova ondata di sconti in arrivo non promuove la qualità e mette con le spalle al muro i negozi indipendenti che non possono permettersi di erodere i margini ulteriormente, peraltro in un momento di grave crisi del mondo del commercio al dettaglio. Secondo i bottegai “ribelli”, che rappresentano circa l’85% dell’intera categoria, eventi come il Black Friday peraltro disincentivano la lealtà dei consumatori verso negozianti onesti, che cercano di tenere un buon rapporto con la clientela, proponendo prezzi corretti, e favoriscono i grandi gruppi che come elefanti entrano pesantemente in scena agitando le acque dell’intero settore facendo danni come in un campo di battaglia. I commercianti come gesto di buona volontà hanno annunciato che per parte loro gireranno a enti caritatevoli gli utili che realizzeranno tramite la loro normale attività durante il week-end kermesse.
La rivolta contro il Black Friday, che è un fenomeno di iper-consumismo americano, peraltro legato alla tradizione di Thanks Giving e che in Europa non ha alcun seguito rilevante, sta lievitando un po’ dappertutto. Su Facebook è stato creato un gruppo Not on Amazon che ormai ha raggiunto i 157mila membri. I piccoli commercianti accusano anche i grandi gruppi di alimentare gli sprechi, in un momento in cui si sta lottando per un recupero dell’ambiente e un’economia sostenibile. Nel Regno Unito, in particolare, in questo week-end di folli consumi la gente che partecipa al banchetto spende mediamente 275 sterline che, viene fatto notare, possono essere risparmiate e spese meglio sotto Natale. Oltretutto, dato che la festa è in buona parte online, il fenomeno sta attraendo sempre più frodi via internet. Lo scorso anno il totale di frodi ha colpito ingenui consumatori per oltre 2,5 milioni di sterline (3 milioni di euro).