Ai minimi nei consensi da gennaio, ormai in un testa a testa con il Labour Party dello sciapo Keir Starmer, che ha ora un punto di vantaggio, al 37%, nei sondaggi d’opinione, Boris Johnson è riuscito a toccare nelle ultime ore i minimi di popolarità da quando è al Governo con un discorso psichedelico alla Confindustria britannica. L’assise dell’organizzazione degli imprenditori si attendeva una roadmap, un percorso che indicasse l’uscita dal Covid con misure dettagliate. Hanno ricevuto un concione estemporaneo, pieno di superlativi a buon mercato sulle potenzialità del Paese e sul suo glorioso passato, infarcito di gag comiche di basso rango che hanno strappato rari imbarazzati sorrisi. Caotico nell’incedere, il premier ha perso per 20 secondi il filo del discorso rovistando tra le note. Per enfatizzare le prodezze dell’industria automobilistica britannica e la transizione verso quella elettrica si è messo a fare il verso dei motori a scoppio ad alte prestazioni. Per tagliare corto sulla sua visione futura si è paragonato a Mosè, che traghetta il Paese verso una rivoluzione verde indicando la strada al mondo. Ciliegina sulla torta, ha tenuto infine una lezione sulle prodezze della porcellina Peppa, alias Peppa Pig, il personaggio di fantasia dell’infanzia che, nelle parole di Johnson < somiglia a un asciugacapelli disegnato da Picasso >. Johnson, che era stato a un parco giochi nel weekend ha detto che il successo di Peppa Pig come franchise nel merchandising e parchi divertimento garantisce al Regno Unito un fatturato di almeno 6 miliardi di sterline e indica il grado di creatività e imprenditorialità del settore privato, con idee che non verrebbero mai a nessun funzionario governativo o dirigente della BBC.
Con tutto il rispetto per la Peppa, i 6 miliardi di fatturato sono una goccia nell’oceano del mondo imprenditoriale britannico, che si attendeva indicazioni più strutturate rispetto alle battute e all’incedere aneddottico e ipersemplificato, che va bene in un’aula delle scuole elementari e fa colpo sui media popolari ma lascia importanti interrogativi senza risposte tra i rappresentanti dell’imprenditoria. Il discorso ha aperto crescenti interrogativi, anche tra i conservatori, sulla disciplina mentale del premier. Nei sondaggi, secondo il sito online You Gov, il 22 novembre Johnson tha toccato il massimo del dissenso tra gli elettori da quando è al Governo, con il 64% che lo considera un cattivo Primo Ministro.
Il nuovo minimo corona un mese di infortuni politici che sono costati cari alla popolarità di Johnson. Tra questi, la decisione di amputare il progetto ferroviario di alta velocità (HS2) a Nord del Paese che doveva salire da Birmingham a Manchester biforcando in un secondo ramo a Leeds. Ora, il piano, ridotto a un solo ramo con il rafforzamento di una linea secondaria da Manchester a Leeds, è stato fischiato sonoramente da tutta l’opinione pubblica del Nord del Paese. A farne le spese sono i deputati conservatori che hanno catturato alle ultime elezioni voti ai laburisti nei collegi del Nord con le promesse di un rilancio di una regione abbandonata, il famoso levelling up (livellamento verso l’alto). Ora vengono accusati di tradimento. Segue un nuovo disegno di legge di assistenza sociale alla vecchiaia che pone un limite troppo alto al contributo privato al proprio mantenimento nella terza età che sfavorisce fortemente i meno abbienti. A cui si aggiunge una crescente crisi sull’immigrazione, con il record di 25 mila sbarchi di clandestini nel 2021, proprio mentre al timone c’è Priti Patel, uno dei ministri degli Interni più intransigenti con gli stranieri. Il che ha peggiorato i rapporti con la destra del partito è sempre più critica nei confronti del proprio leader da quando ha deciso faraonici piani di spesa pubblica.
Il metodo Johnson, che consiste sostanzialmente nel metterla sempre sul ridere con qualche battutaccia, cercando di conciliare i contrari, inizia ad avere il fiato corto. Come varare un piano di enorme spesa e crescita del settore pubblico con l’affermazione di essere il solo Governo che può garantire un contenimento delle tasse? Come promettere al Nord una rinascita per poi non mantenere la promessa tagliando la rete ferroviaria? Come promuovere una Global Britain uscendo dal maggiore mercato libero del mondo che pesa per il 40% del commercio britannico? Come lasciare la UE pretendendo che nulla sarebbe cambiato nei rapporti commerciali con l’Irlanda del Nord? Boris sta diventando sempre più agli occhi della gente colui che non mantiene le promesse. Per il premier britannico, che ha una maggioranza di 80 seggi ed è riuscito a passare la legge sull’assistenza alla vecchiaia malgrado una ribellione interna di molti parlamentari Tory che han ridotto la maggioranza a 26, il pericolo non è immediato. Ma è proprio il grande vantaggio parlamentare che lo rende per ora invulnerabile che gli dà al tempo stesso mano libera nel commettere nuovi incidenti di percorso che continuano a minarne la credibilità.