Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul cambiamento climatico, l’immagine più convincente è data in questi giorni tra gli estremi del Sud Europa, in preda a una siccità senza precedenti, e le alluvioni al Nord dell’Inghilterra da 10 giorni a questa parte. Ai gialli pendii delle Alpi senza neve, con torrenti e fiumi in secca, fanno contrasto gli allagamenti di città come York o Leeds. Peraltro, il castigo divino non pare avere tregua, dato che è in arrivo Frank, una nuova tempesta che flagellerà negli ultimi due giorni dell’anno la Scozia e il Lancashire rovesciando in poche ore 100 mm di precipitazioni su citta’ come Glasgow e Carlisle.
Messi in soldoni i danni delle alluvioni potrebbero essere senza precedenti e superare di gran lunga il triste record stabilito nel 2007 quando i risarcimenti che dovettero sostenere le assicurazioni superarono i 3 miliardi di sterline. Fino a oggi abbiamno infatti già superato di slancio la soglia di 1,5 miliardi. Le abitazioni danneggiate seriamente sono già 6.700 e, secondo le previsioni della società di consulenza KPMG, il conto totale del diluvio potrebbe superare agevolmente i 5 miliardi di sterline, pari a 7 miliardi di euro.
Il Governo Cameron sta correndo ai ripari, dicendosi pronto a rivedere al rialzo gli investimenti in opere anti-alluvioni programmati per 2,3 miliardi di sterline nei prossimi sei anni. Una cifra imponente che si sta rivelando alla prova dei fatti una bazzeccola. Infatti la dura realtà potrebbe essere molto peggiore del previsto. Per metterla nei termini di quanto ha dichiarato dalla Environment Protection Agency, il nostro stesso modo di pensare ai fenomeni climatici deve essere rivoluzionato: < dobbiamo pensare al peggio non più in base a casi estremi noti – ha dichiarato in una nota – ma a casi estremi ignoti >.