La crisi finanziaria che stiamo attraversando può essere definita con una parola: "deleverage". Come una matassa che si dipana rapidamente, tutta la leva finanziaria e la montagna di debiti costruita su un capitale esiguo si sta rapidamente sciogliendo come veve al sole. E di leva non vivevano solo le banche, ma gli stessi banchieri, che puntavano sui propri guadagni futuri contranedo nuovi debiti presenti.
Se è vero che il cittadino britannico con un reddito medio che voleva comprare casa poteva usufruire nei casi più estremi di un prestito fino a 6 volte il valore del proprio salario annuale lordo e fino al 140% del valore dell’immobile, spesso senza dover fornire neppure documentazione per provarlo (Bradford & Bingley avrebbe nei libri numerose situazioni imbarazzanti come questa), i banchieri potevano addirittura fare una leva di 50 volte rispetto al proprio salario. Ciò perchè tra bonus e altre prebende potevano moltiplicare il proprio reddito. Ora l’incertezza sui bonus rende molto più cauti i prestatori. Secondo largemortagesloans.com un sito specializzato in prestiti agli ultrabenestanti, banchieri che fino a poche settimane fa potevano permettersi prestiti immobiliari da 4-5 milioni di sterline oggi possono contrarre prestiti solo sulla base del proprio salario che normalmente varia tra 200 e 500mila sterline. Il resto non viene garantito come non sono garantiti i bonus. La quaresima è cominciata. Con il rischio che i prezzi delle case inizino (sta già avvenendo) a cedere anche nel centro di Londra.