La crisi nera delle banche d’investimento si sta ripercuotendo sulla City a ritmo sempre più accelerato. Migliaia di banchieri stanno perdendo il lavoro e quelli che lo mantengono vivono notti insonni con l’ansia di chi sta giocando alla roulette russa. La crisi peraltro è ormai passata alle banche commerciali che si apprestano a tagliare a loro volta migliaia di organici. Il mondo della finanza si sta rimpicciolendo come un palloncino che si sgonfia ed è destinato a cambiare faccia radicalmente.
Secondo la società di consulenza Hay il totale dei posti di lavoro finanziari che Londra potrebbe perdere durante questa terribile crisi, tra banche commerciali e di investimento, tra City e high street banks potrebbe salire a 100mila unità, il doppio rispetto alle peggiori previsioni emesse solo un mese fa. Il crack di Northern Rock e Bradford & Bingley e la fusione in tutta fretta di Lloyds Tsb e Hbos stanno portando inevitabilmente a robusti tagli di organici tra gli istituti commerciali. Oltre ad avere un impatto sull’impiego la falcidia ridurrà inevitabilmente l’offerta di prodotti sul mercato. Secondo gli esperti, dalla crisi emergeranno 4 al massimo 5 grandi istituti britannici che avranno l’oligopolio del sistema bancario commerciale. Questi imporranno commissioni più alte e sceglieranno accuratamente la propria clientela. Esattamente il contrario di quanto è accaduto per 20 anni, quando le banche inseguivano la gente offrendo loro credito facile senza neppure darsi la pena di verificare se i clienti erano in grado di ripagare.