Dopo 13 anni di New Labour, i rampolli dell'establishment sono tornati nella sala comandi del Governo britannico. Una valanga di giovani che ha studiato nei migliori istituti privati e nelle migliori università è infatti arrivata nella stanza dei bottoni. Di tutti i college inglesi, il più prestigioso è Eton (nella foto) il liceo privato che da 570 anni fabbrica Primi ministri, oltre ad accogliere membri della famiglia reale. Il primo ad aprire i giochi è stato, nel maggio del 2008, il nuovo sindaco di Londra, Boris Johnson, che a Eton ha studiato da liceale per poi fare l'Università al Balliol College di Oxford. Con le nuove elezioni, un nuovo illustre etoniano laureato a Oxford, David Cameron, si è aggiunto nella veste di Primo ministro. Cameron, che è peraltro lontanamente imparentato con la regina, non è il primo della serie, dal momento che, nella storia britannica, su 57 capi di Governo ben 19 sono provenuti da Eton. Nel Governo Cameron, con carica di ministro, si aggiungono due altri etoniani di ferro: Sir George Young e Oliver Letwin. Se estendiamo il campo d'indagine da Eton agli altri due migliori licei privati del Paese, ossia Westminster e St Paul's, allora facciamo poker: il vicepremier e capo dei liberaldemocratici Nick Clegg ha infatti studiato a Westminster, come pure il suo collega e neo-ministro dell'ambiente Chris Huhne. Il neo-cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha fatto il liceo a St Paul's. Tutti, guarda caso, sono finiti all'università a Oxford o, nel caso di Clegg, a Cambridge. Forse, l'aspetto più interessante è che questa volta i college più esclusivi hanno dato vita a una strana coalizione di conservatori illuminati e liberali di sinistra che vogliono tentare un nuovo esperimento politico.
Interessante notare peraltro chedi tutti i primi ministri che si sono succeduti dal 1940 e che sono stati all'Università soltanto uno, Gordon Brown, non e' stato a Oxford. Anche Margaret Thatcher è andata a Oxford, al Somerville College, dove ha studiato chimica. Dal liceo di Eton invece non proveniva più nessuno nella veste di premier dai tempi di Douglas Home, che lasciò la carica nel 1964, quando arrivarono i laburisti di Harold Wilson. Ciò che è curioso osservare, però, è che, negli ultimi 40 anni, da Edward Heath a Gordon Brown, la Gran Bretagna ha vissuto una lunga era di leader con sane radici popolari: dal conservatore Heath appunto, predecessore della Thatcher e figlio di un falegname e una cameriera, a Callaghan il cui padre era sottufficiale di marina, alla Thatcher stessa, figlia di un droghiere, passando per John Major il cui padre era un cabarettista spiantato. Il papà di Brown era un pastore protestante prebiteriano. Forse il più benestante è stato Tony Blair il cui padre Leo, di simpatie conservatrici, era un avvocato e giurista, peraltro a propria volta nato sfortunato, figlio illegittimo di due attori adottato da un portuale di Glasgow. Con Cameron e Osborne, peraltro baronetto da 17 generazioni e Clegg, di ottima famiglia che parla 5 lingue, tornano insomma al potere, dopo una parentesi di quasi mezzo secolo, i "posh", un termine che da noi potrebbe trovare una traduzione nella parola "fighetti". Con la differenza che i "posh" inglesi, per quanto arrogantelli e snob come tutti i loro pari, rispetto ai corrispettivi italiani, hanno molto più spessore. Gli studi di liceo e università sono infatti una garanzia che si sono applicati e sono stati forgiati in istituzioni assai competitive che, oltre a istruire, danno ancora oggi una impronta più rotonda di "educazione" nel suo insieme. Quanto a Eton, culla dell'aristocrazia con la puzza sotto il naso, devo dire che per esperienza personale (ho oltre una dozzina di amici che viene dal prestigioso college) è un fatto che si tratti di gente che ha ricevuto un'ottima istruzione e ha imparato a pensare con la propria testa. Al punto che forse l'augusto liceo è la più grossa fucina di eccentrici che si possa trovare in un Paese di eccentrici. Alcuni finiscono male come le ciambelle senza buco, ma molti hanno successo nella vita non solo per le relazioni che intessono ovviamente a scuola ma per quel certo non so che che Eton riesce a dare: libertà di giudizio, istruzione e originalità. Dalle buone scuole e dal ritorno dei ragazzi di "buona famiglia" è nato un nuovo esperimento politico che sarà interessante vedere come andrà a finire.