L'obesità è una malattia in netta accelerazione nel mondo industrializzato con punte acute nella società anglosassone, regno del trash food consumato a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un problema serio e soprattutto costoso in un momento in cui il Paese si sta trascinando a fatica fuori dalla recessione. Gli obesi, quelli con un indice di massa corporea superiore a 30, sono ormail il 25% della popolazione britannica adulta. Un bambino su sette è obeso. La popolazione afflitta da obesità è letteralmente esplosa negli ultimi 15-20 anni. L'obesità costa oggi al sistema Sanitario nazionale, che lotta strenuamente per stare a galla e inizia a essere oggetto di tagli alla spesa, ben 4 miliardi di sterline l'anno, pari a 5 miliardi di euro. Potrebbe (o forse dovrebbe, date le circostanze) però costare di più. E ciò in virtù del fatto che il sistema sanitario punta sulla prevenzione (con scarso successo a quanto pare) ma non ha poi gli strumenti per accogliere gli obesi nelle proprie strutture. Mancano carrozzelle speciali, bilance, letti adeguati e letti operatori adeguati oltre all'assistenza ad hoc con giusto dosaggio di farmaci, specie anestetici. Risultato, secondo uno studio pubblicato ieri: gli obesi soffrono nelle strutture ospedaliere e nel caso si un'analisi degli ospedali di Manchester tra il 2005 e 2008 su circa 400 pazienti analizzati tre sono morti per crisi cardiache e respiratorie per mancanza di assistenza adeguata. Alcune decine i casi minori senza gravi conseguenze. Inevitabile la conclusione, dato che gli obesi ci sono e sono in aumento, le strutture Sanitarie saranno obbligate a spendere di più per dare loro un'assistenza, e' il caso di dirlo, a misura d'uomo.
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