L’isolano Cameron difende l’ “isoletta” britannica

Il mondo sta proprio cambiando. La Gran Bretagna non scintilla piú come una volta, il che si sapeva, ma ormai conta poco o nulla. La terribile rivelazione porta il marchio di fabbrica del G 20, il consesso dei Paesi piú potenti del pianeta, con il sigillo dello stesso Paese ospitante, la Russia. Questa, per bocca di un portavoce del presidente Putin, ha definito la Gran Bretagna un' "isoletta", condannata sempre piú all'irrilevanza. La sparata, destinata al consumo dei colleghi giornalisti russi in una sede semiufficiale, non poteva ovviamente passare inosservata, diventando in breve tempo virale. Il premier britannico David Cameron si è dunque trovato costretto a reagire e, dopo avere ottenuto la garanzia dal Cremlino che tale frase non fosse mai stata pronunciata, è comunque passato al contrattacco, esaltando il proprio Paese a spada tratta, dicendo che < ha liberato l'Europa dal nazifascismo > che < ha abolito la schiavitù > che < ha inventato quasi tutto ciò che è valso la pena di inventare >, sfidando chiunque a <trovare una nazione con una storia più gloriosa, con un cuore più grande e con una maggiore resistenza >.

I vertici mondiali sono enormi concentrazioni di ego, con tanti galli che rappresentano e difendono l'orgoglio nazionale. Questo G20, spaccato in due sulla Siria e marcato da uno spiacevole duello tra Putin e Obama, ha creato il clima più tossico possibile per questo genere di confronti. Cameron ha dunque dovuto estrarre la spada e duellare a propria volta, difendendosi tutto sommato bene. A guardare meglio, però, questo piccolo incidente la dice lunga sulla percezione della Gran Bretagna di oggi. Cameron non ha infatti potuto trovare motivi d'orgoglio altri che citando il passato del Paese. Il voto del Parlamento di Westminster contro un intervento in Siria peraltro riflette la consapevolezza di una nazione che non ha più i mezzi militari di una volta malgrado la difesa di Cameron che ha parlato di forze armate che sono quarte del mondo in termini di efficienza ed equipaggiamento. Un'affermazione che non tiene conto dei tagli alle spese militari che porteranno a un forte ridimensionamento delle forze Armate.  Inoltre il conservatorismo di Cameron non sta facendo nulla per invertire la tendenza. Il crescente euroscetticismo, i tagli alla spesa pubblica, il crescente controllo sugli immigrati, i tagli agli investimenti, uno snobismo vecchio stile che riflette ciò che di peggio proiettano le grandi scuole private dove si forma la classe dirigente britannica, fanno del conservatorismo di Cameron un conservatorismo isolano. Un po' provinciale, non interessato al mondo esterno, che fatica a coniugarsi con le necessità, appunto, di un'isola, che è sempre stata e aperta al mondo e che dal cosmopolitismo necessita di trarre linfa per la propria sopravvivenza.