Ve lo immaginate il presidente della Corea del Nord, per quanto giovane e probabilmente più incline a scherzare di un vecchio, apparire in un video-clip faceto? O il presidente francese farsi una allegra comparsata con l'icona nazionale Catherine Deneuve? Impensabile, diminuente per la carica che ricopre. C'è voluta ieri la Regina Elisabetta, dall'alto dei suoi 86 anni, a dare una lezione di ironia al mondo. La donna più immateriale del pianeta, forse la persona che piú si identifica con l'aridità dell'istituzione, ieri sera ha sorpreso un miliairdo di spettatori con un effetto speciale.
"The Queen" è apparsa in un breve filmato con James Bond, alias l'attore Daniel Craig, in cui l'agente segretissimo passa a prenderla a Buckingham Palace per accompagnarla in elicottero allo Stadio Olimpico, dove dovrà inaugurare i giochi. Bond (che per definizione è "al servizio di sua Maestà britannica") e la Regina vengono addirittura paracadutati sopra lo Stadio per giungere all'appuntamento con precisione cronometrica. Al punto che, non appena terminata sullo schermo la scena del paracadutaggio, la Regina appare in carne e ossa sotto i riflettori per inaugurare i Giochi. Di tutto il clip, che è composto di una serie di montaggi e l'uso di una controfigura, Elisabetta recita realmente di persona con Craig a palazzo, quando lo riceve nel suo appartamento per poi uscire accompagnata verso l'elicottero. Una scena inedita, per una persona che non ha mai rilasciato un'intervista né derogato di un millimetro all'etichetta. Eppure, talmente esilarante e liberatoria da rendere l'anziana monarca "cool" come nessuno, divertendo particolarmente i giovani, primi destinatari dei Giochi.
La gag si muove sul filo del nonsenso, arte in cui gli inglesi sono maestri, e riesce a rendere surreale la Regina senza mai ridicolizzarla. Un modo astuto per avvicinare un'istituzione alla gente pur tenendo come sempre le distanze. L'autoironia gioca in contropiede e sorprende. Tutto il contrario dei dittatori tromboni e imbronciati, destinati a essere trafitti eternamente dalla satira. Forse la gag della Regina riassume al meglio lo spirito del Paese e in particolare di Londra, una città in cui la vita frenetica del lavoro s'intreccia continuamente con la leggerezza della battuta. D'altronde, come nota Matthew Engel sul Financial Times, la gag regale sarà pure un inedito, ma al fondo non è che una variante di una lunga recita a cui è obbligata la signora che regna da 60 anni. Che regna peraltro su un Paese che è la culla del teatro moderno e ha provato ancora una volta di non essere secondo a nessuno nell'entertainment. Quale posto migliore per i Giochi della Grande Recessione? Che la festa cominci e ci aiuti a dimenticare.