Le olimpiadi stanno mettendo Londra in uno stato di nervosismo che rasenta l'isteria. Addio calma olimpica…Mai la nota espressione è infatti parsa meno appropriata che negli ultimi giorni. La sindrome dell'insicurezza, proiettata da un'ansia di sicurezza in un mondo in cui si cerca di abolire il rischio, ha portato a situazioni al limite del grottesco. Alcuni giorni fal'autostrada M6 è stata bloccata per alcune ore perché il passeggero di un megabus che percorreva il tratto tra Birmingham e Londra, possedeva una di quelle sigarette elettriche che si usano per smettere di fumare. Un filo di fumo che usciva da una borsa ha scatenato un giga evento mediatico. In Tv sembrava di assistere a un poliziesco americano: passeggeri seduti per la strada, camion antibomba, decine di auto della polizia e centinaia di agenti in assetto di guerra mentre sulla corsia esterna un circo mediatico con camionette dotate di satellitari seguiva la titanica kermesse organizzata attorno al nulla. Il tutto mentre nel cielo volteggiavano stormi di elicotteri in stile Apocalypse Now.
Seconda scena: gli addetti alla sicurezza stradale scoprono che il cavalcavia di Boston Manor sulla autostrada M4 che conduce a Heathrow è danneggiato da preoccupanti crepe che potrebbero minacciare la tenuta strutturale del ponte quando aumenterà il traffico dall'aeroporto con l'arrivo di legioni di turisti e visitatori nei giorni dei giochi. Un pezzo di autostrada viene chiuso, deviando il traffico per l'aeroporto tra i caselli 1 e 3. Un lavoro che inizialmente doveva essere di una giornata si sta prolungando per tutto il week end.
Terza scena: la società G4S, specialista in sicurezza, tempio della professionalità a cui vengono appaltati privatamente lavori altamente professionali, come la gestione delle prigioni e altri compiti delicatissimi, scopre a pochi giorni dall'avvio dei giochi di avere sbagliato i conti con il personale. Scene di panico seguono con il richiamo di ben 3.500 soldati inglesi dalle basi tedesche della NATO per tappare il buco, oltre ad alcuni paracadutisti che si accamperanno in una base presso Stratford vicino al villaggio olimpico. L'ineffabile G4S, che doveva procurare, in virtú di un lauto contratto da 286 milioni di sterline, 13.700 agenti di sicurezza, si trova infatti in notevole ritardo e ha dovuto alzare bandiera bianca.
Quarta e ultima scena e, forse, la piú grottesca di tutte. In caso di incursioni di malviventi dal cielo, è in atto in tutta la città un massiccio dispiegamento di postazioni antimissile in vari punti strategici, presidiate da pattuglie di soldati in giardini, strade e edifici. Non senza disagi. Come é capitato ai residenti della Fred Wigg Tower di Leytonstone, un grattacielo in un sobborgo a Est di Londra. I malcapitati hanno deciso di procedere per vie legali per fare valere i propri diritti alla privacy. Va bene tutto, ma alla fine dei conti è più sicuro darsi una calmata e armarsi di un poco di levantino fatalismo o entrare in una psicosi bellica e tenere batterie di missili sul tetto della casa?
Viviamo nell'era della ricerca della sicurezza assoluta. Londra, d'altronde, è stata traumatizzata dalle bombe del 7 luglio del 2005 che provocarono 54 morti e centinaia di feriti. Tremenda coincidenza: gli attentati avvennero il giorno dopo che alla capitale britannica venne assegnato il compito di organizzare i giochi. Un compito arduo, per una città di 8 milioni di abitanti a cui viene chiesto di non lasciare nulla al caso. Così si moltiplicano gli allarmi, le allerte, le isterie. Una cosa è certa: nessuno potrà avere il controllo del tempo atmosferico. E su questo fronte le premesse sono pessime: tra alti e bassi piove da due mesi e nessuno può garantire che smetterà quando la torcia olimpica verrà infilata nel grande braciere che segnerà l'avvio dei giochi.