E' rimasta negli annali della finanza inglese la famosa gaffe di Matt Barrett, ex presidente della Barclays: < Non prendo mai a prestito con le carte di credito. Ho quattro figli grandi e dico loro di non ammassare debiti con le carte di credito >. Barrett notava peraltro che chi contrae una normale linea di credito bancario spunta tassi d'interesse assai più bassi. Uscito dalla bocca del responsabile della maggiore banca fornitrice di carte di credito del Regno Unito, il lapsus dice tutto. Otto anni dopo l'uscita di zio Matt, gli inglesi hanno dato retta ai suoi consigli. Dopo essersi indebitati fino al collo, complice una generosa erogazione di carte di ogni tipo da parte di banche compiacenti che inseguivano anche i nullatenenti, la musica è infatti cambiata. Oggi le carte di debito superano di gran lunga quelle di credito, che sono in crescente declino.
Secondo il Financial Times le carte di debito, quelle che prosciugano il conto in banca in tempo reale al momento di un acquisto e non dilazionano il pagamento con l'aggiunta degli interessi, hanno raggiunto quota 84 milioni contro i 55,6 milioni di carte di credito. I dati sono del 2010, in piena recessione, e si confrontano col boom di carte di credito del 2000-2005, quando passarono da 47 a 70 milioni. Da allora sono declinate. Secondo l'associazione del settore (Uk Card Association) peraltro, gli inglesi avrebbero iniziato a dare segni di saggezza già dal 2005, ben prima dello scoppio della bolla, sulla scia di una campagna mediatica che iniziava a sollevare allarmi sull'eccessivo ricorso al debito. Da allora, è iniziato un lento e inesorabile declino. Inoltre, la gente è diventata sempre più oculata e, nel 2010, due terzi dei detentori di carte di credito estinguono i loro debiti a fine mese, rispetto alla metà del 2005. Dati i tempi grami, si può scommettere che il trend è destinato a continuare.