Abito a Notting Hill da 20 anni. E' un quartiere vivace e a volte violento, ma quanto e' accaduto lunedì notte a poche centinaia di metri da casa mia è stato particolarmente grave: due ristoranti, il Ledbury e il Bumpkin, sono stati presi d'assalto da bande giovanili che hanno sfasciato le vetrine e sono entrati per derubare i clienti. Una serie di negozi sono stati presi a mazzate lungo Portobello Road. Nessun morto né ferito grazie alla reazione del personale dei ristoranti che ha messo in fuga i vandali ma tanta paura tra gli avventori e gravi danni materiali. Notting Hill è un piccolo villaggio urbano di grande fascino. E' uno dei quartieri etnicamente più misti di Londra e, nella zona di Westbourne Park Road, dove abito, c'è, accanto alle solite casette a schiera, un gigantesco complesso di case popolari che ospita alcune migliaia di persone, in maggioranza di origine afro-caraibica.
La comunità afro-caraibica ha portato gioia e costumi pittoreschi e si e' inventata il famoso Carnevale di Nottingh Hill che ogni ultimo week end di agosto attrae milioni di persone. E' il secondo carnevale al mondo dopo quello di Rio. Purtroppo il Carnevale è stato spesso pretesto per violenti disordini razziali, culminati con scene da guerra civile nel 1981. Da notare che anche allora c'era la recessione. Da allora parte della comunità Afro si è spostata a Brixton. Ma molti sono rimasti nel quartiere immortalato dal film di Hugh Grant e Julia Roberts e sopravvivono ancora alcune pittoresche isole di cultura Rasta come un night in Talbot Road e un negozio di dischi Reggae in All Saints Road. Notting Hill ha inoltre un aspetto unico: è pieno di boutique e negozi monoproprietario che hanno finora tenuto lontano le grandi catene di moda e del lusso che si clonano compulsivamente da Montecarlo a Dubai, passando per Sloane Street e i grandi shopping center di mezzo mondo. L'unicità di Notting Hill deve molto anche a questa vena artistica e musicale che hanno portato gli Afro. Vivere attorno a Westbourne Park significa però mettere in conto di subire una volta al trimestre un atto di vandalismo: dal retrovisore dell'auto frantumato, alla Vespa o la bicicletta buttata in terra. Quando non capita qualche piccolo furto o un'aggressione per strada ai giovani da parte di bande giovanili come è capitato a mio figlio. O addirittura il morto accoltellato, 10 anni fa, nella via di fianco, che aveva temerariamente affrontato un ladro che gli era entrato in casa. Da qualche anno giovani hooligan girano inoltre con cani-ordigno di razza pit-bull terrorizzando chi porta i propri cagnetti per le strade circostanti. Da notare, per equanimità, che i teppisti non sono solo neri ma anche giovani bianchi. Recentemente un gruppo di coatti ha liberato due cani nel cortile della scuola elementare cattolica del quartiere, semoinando il panico tra i bambinetti. Spesso capita di vedere camionette della polizia entrare nel complesso di case popolari in cerca di spacciatori o in reazione a qualche chiamata. Sono storie comuni peraltro che si replicano in altri quartieri di Londra, compresa Chelsea. Gli obiettivi delle gang sono semplici e primordiali: provare la supremazia del branco su qualche malcapitato che passa per caso o rubare un telefonino, un orologio o qualsiasi oggetto. Non hanno valori, non hanno fede, se non il culto idolatra delle celebrity ripetuto ossessivamente dai giornali Tabloid. Vivono nella frustrazione continua di essere circondati da gente ricca e oggetti di lusso che non si posono permettere. Dove abito non e' certo uno dei quartieri piú ricchi di Londra ma un giorno, per curiosità, nell'arco di sei strade ho contato una dozzina di Porsche, una trentina di Suv di varie dimensioni, oltre a una Ferrari, due Aston Martin e cinque Jaguar. I negozi del quartiere traboccano di vestiti e legioni di signore piu' o meno nullafacenti girano griffate fino alle orecchie per negozi e oziano nei caffé. I nostri giovani incrociano come in una ronda con i loro rampichini scassati (mezzo di trasporto principe delle gang) e misurano la loro miseria, comparandosi con l'ambiente in cui vivono, a partire dalle loro famiglie, spesso sfasciate, che tirano a campare di sussidi in condizioni di abbruttimento morale e minima autostima. Notting Hill è uno spaccato di cosa è piacevole e cosa non va in Inghilterra. Qualla che David Cameron, che per la cronaca ha abitato dalle mie parti per anni, chiama "the broken society". La strada per ricomporre i cocci è lunga. Anche perché esiste da decenni una sottocultura di teppismo gratuito immortalata già negli anni '60 nel famoso film di Kubrick "Arancia Meccanica". Ma, sul fondo, per evitare di alimentare il fuoco, bisogna avere chiaro in mente che dietro al successo dell'integrazione della Londra multietnica e multiculturale che lavora, c'è una parte debole della società che vive di sussidi e non ha futuro. Una fascia crescente di alieni che non ha più nulla da guadagnare né da perdere e che durante questa recessione è particolarmente vulnerabile. Non ha strumenti culturali né professionali per tirarsi fuori e l'unico modo di reagire, per alcune minoranze arrabbiate, è la violenza. Si possono aumentare gli organici di polizia quanto si vuole, ma bisogna assolutamente recuperare persone che, nel caso di Notting Hill, hanno contribuito alla fama del quartiere portando cultura e tradizioni che purtroppo i giovani discendenti hanno irrimediabilmente perduto, senza avere ottenuto nulla in cambio.