In America crescono i timori di una "double dip recovery" ossia a scossoni, col rischio di un nuovo tuffo in basso in zona recessione. In Gran Bretagna il timore c'è da tempo e il rischio e' reale. Domenica 5 giugno sulle colonne del settimanale The Observer un nutrito drappello di importanti economisti ha messo in guardia il cancelliere George Osborne dal rischio di una nuova recessione se terrà la barra dritta sul suo piano di drastica riduzione del debito. La politica di austerità del Governo Cameron-Clegg è sempre più additata da varie parti come il motivo per cui la Gran Bretagna sta segnando la ripresa più lenta e stentata di tutta Europa, al pari dell'Italia e meglio soltanto della povera Grecia. I consumi sono al palo, dato che gli inglesi, che hanno vissuto spensieratamente fino al 2007 con faldoni di carte di credito, devono ora ricostituire i propri capitali. Intanto l'inflazione galoppa (era al 4,5% in aprile) e gli stipendi continuano a strisciare rasoterra. Risultato: i redditi reali degli inglesi stanno erodendosi come mai dal dopoguerra. I salari pubblici, secondo le ultime statistiche sono a crescita zero. E' il livello più basso dal 1960, da quando cioè si tengono dati in materia. Un altro triste record negativo è dato dai consumi . Questi stanno registrando, secondo dati della Banca d'Inghilterra, la ripresa più stentata dal lontano 1830. Se tutto andrà bene, gli inglesi torneranno a consumare sopra i livelli del 2008, anno dello scoppio della bolla, non prima del 2015. Secondo le serie storiche della Banca centrale, nelle 18 recessioni degli ultimi 180 anni , dopo 7 anni dall'inizio delle recessioni, i consumi hanno superato il picco positivo precedente del 12%. Questa volta, secondo l'Office for Budget responsability, l'occhiuto organismo che controlla i conti pubblici, ci dobbiamo considerare fortunati se l'aumento sarà del 5% . Gran Bretagna lumaca d'Europa? Questo pare il prezzo per rimettere in ordine i conti dissestati lasciati dai laburisti. Da cicala a lumaca.