Mi presento alla cassa del supermercato e mi trovo puntualmente davanti a due cassiere che parlano tra loro e degnano di uno sguardo superficiale il cliente solo per vedere se ha infilato bene la carta di credito nella macchinetta elettronica. Mi reco a un Dyi per comprare un accessorio per l'auto e dopo avere inseguito inservienti fantasmi per 20 minuti mi accorgo che sono tutti come dei turisti e non hanno la più pallida idea di dove si trovi la merce. Vado in banca per chiedere informazioni per un trasferimento e mi viene detto che nessuno al momento e' disponibile anche se dalla porta semichiusa di un loculo ufficio vedo un'elegante signora bionda, apparentemente disoccupata, che si fa la manicure. Mi presento all'autonoleggio per ritirare la macchina che avevo prenotato e passo quasi un'ora perché gli inservienti chiacchierano tra loro e poi si scopre che la mia vettura non c'e', bisogna cercarne un'altra e ci vorrà tempo, mentre la coda di inglesi atterrati insieme a me inizia a dare in escandescenze. Certo, siamo nel sud Europa, c'e' un bel sole e un cielo azzurro e la gente e' rilassata anche se per le strade guidano tutti come degli assassini con l'acceleratore a manetta. Certo, sarà un a scena piuttosto consueta nel Mezzogiorno d'Europa, ma poi penso che mi trovo pur sempre sul territorio della quinta potenza economica del mondo. Un Paese che visito da decenni, da quando sono adolescente, e che oggi e' soffocato dalla burocrazia e dai privilegi, con chilometriche vacanze pagate e pensioni ancora più pingui e vantaggiose di quelle italiane. Un Paese che si e' saputo proteggere facendo i propri interessi e che ha conservato importanti equilibri sociali. Ma rischia di entrare dolcemente in pericoloso declino. Se soltanto paragono questo mondo con Londra, dove vivo, nessuno si sognerebbe di dare di lungo al cliente, tutti lavorerebbero col sorriso sulle labbra e si darebbero comunque da fare coscienti che il posto fisso non e' un totem intoccabile. Certo, anche Londra fa parte di un'Europa decadente ma offre almeno una campionatura di stranieri che portano con se' l'energia primordiale e schietta dei Paesi emergenti da cui provengono, la voglia di emergere e di fare e il piacere di imparare e compiere bene un lavoro. In questo l'immigrazione, attualmente all'indice in tutta Europa a causa della crisi economica, serve se non altro da stimolo ai nostri giovani italiani, francesi o tedeschi per comprendere da vicino altre realtà e misurare da vicino la voglia di emergere di chi ha conosciuto solo la miseria. Una piccola spruzzata di questi giovani anche qui in Costa Azzurra e vedremo più gente lavorare col sorriso, stare attenta al cliente e smettere di far sapere i fatti propri oltre agli amici a tutti gli avventori circostanti.