Quando saranno le elezioni in Gran Bretagna? L'ultimo giorno possibile, secondo la costituzione non scritta del Paese, sarebbe il 3 giugno. Molto probabilmente saranno il 6 maggio. A meno che il premier Gordon Brown decida di premere sull'acceleratore e indirle a marzo, complice una timida ripresa dell'economia che potrebbe giocare in suo favore. Per non essere preso in contropiede, il leader conservatore, David Cameron, ha già sparato la prima salva d'avvio della campagna elettorale virtuale promettendo di mantenere intatti i fondi alla Sanità (Nhs) ma al contempo impegnandosi a tagliare il monumentale deficit di 178 miliardi di sterline scavato da Brown per salvare il sistema finanziario del Paese. I laburisti al Governo hanno subito contrattaccato, dicendo che i piani dei "tory" non sono credibili, dato che mancherebbero all'appello 34 miliardi di sterline per realizzarli. Ma, considerando che la popolarità di Brown è ai minimi quali sono le chance di Cameron di andare al Governo e quanto è credibile l'uomo che vuole ridare potere ai conservatori?
La domanda è difficilissima da rispondere. Prima di tutto, se è vero che Brown ha perso ogni credibilità Cameron ha ancora della strada da fare per affermare un'immagine convincente. In altre parole, se intercetterà soltanto gli elettori scontenti rischierà di ottenere al meglio una maggioranza risicata o al peggio sarà costretto a passare un accordo con i liberaldemocratici in un fragile Governo di coalizione. Per questo motivo Brown spera ardentemente che l'economia del paese riprenda in tempo per tentare di strappare un quarto mandato. Gl inglesi si trovano di fronte a una scelta tormentata. La serie fortunata Thatcher-Blair che ha garantito al Paese un quarto di secolo di crescita fenomenale ha esaurito il proprio potenziale. Brown, che prima ha giocato al conservatore e poi al socialista non ha più credibilità. Ma Cameron, che ha dalla sua l'elemento gioventù (è poco più che quarantenne) e di nuovo venuto, stenta a ispirare, malgrado abbia tappezzato il Paese di gigantografie con la sue immagine fresca e sorridente. Che razza di animale è l'aspirante premier? Appartiene innanzitutto a un partito a cui gli inglesi hanno girato le spalle perchè considerato all'origine di molti dei recenti mali del Paese, scatenati da un eccesso di squilibri sociali e da una grande bolla finanziaria. Ha cercato per tale motivo di smarcarsi dall'era thatcheriana erigendosi a paladino dei pubblici servizi e sparando sui banchieri, ma ciò è servito più a spaventare la City che a guadagnare voti a sinistra. Dopo avere fatto l'occhiolino alle classi sfavorite Cameron ha dovuto sterzare ora a destra per tenere buona la propria base impegnandosi a tagliare il mostruoso deficit creato da Brown. Ma taglierà o spenderà? E' ovvio che dovrà tagliare, perchè il deficit britannico è insostenibile. Ma è anche vero che dovrà procedere con cautela perchè l'elettorato è sensibile alla campagna negativa che i laburisti fomentano tentando di rivangare l'immagine dei conservatori crudeli e classisti che demoliranno i pubblici servizi. Un fatto è certo: Cameron manca di grandi idee che facciano leva sulla gente. Per questo continua a giocare sulla propria immagine e sulla propria parlantina e abilità retorica, affinata nei cortili del prestigioso college di Eton. Con l'andare del tempo è riuscito a segnare vari punti in proprio favore, danneggiando seriamente Brown. Ma non basta. Gli inglesi, da bravi pragmatici, si attendono ora che spieghi loro cosa intende fare realisticamente in positivo una volta che sarà al Governo. A questa domanda ha finora risposto soltanto a metà. Per questo ha ancora molta strada da percorrere prima di poter cantare vittoria.