Giunta seconda alla finale la povera Boyle, che aveva l'intero mondo col fiato sul collo e aveva iniziato a perdere colpi, è letteralmente scoppiata, prima comportandosi in modo strano e poi dando in escandescenze, fino a essere ricoverata in una clinica (Priory) dove è rimasta una settimana a curare i nervi, messi a dura prova da tanta attenzione mediatica. Fiumi d'inchiostro sono corsi sul cinismo degli organizzatori che l'hanno sfruttata fino a farle rischiare l'insania mentale. Pagine e pagine e servizi Tv ripetuti all'ossessione su questa donna poco attraente, paffuta, scarmigliata e mal vestita ma con una voce divina. Una povera indifesa che non è riuscita a reggere quindici giorni di fama. Ora pare che la nostra Susan, dopo il pauroso deragliamento, si stia preparando a tornare in pista nel tentativo di dare una volta per tutte svolta importante alla propria grigia esistenza. Il suo talento merita di essere valorizzato, ma per una donna amata e schernita dai media in modo morboso, forse perchè incarna agli occhi del pubblico un incrocio tra Cenerentola e il Brutto anatroccolo, il prezzo del successo non può essere troppo esoso. Non sarebbe la prima volta che le dure leggi dello spettacolo hanno condotto gente di talento dalle luci della ribalta di Opera e teatri ai baracconi.