Susan Boyle, la donna che è passata dal Limbo al Paradiso per poi finire all'Inferno nel giro di poche settimane, rischiando la follia, potrebbe tornare presto tra noi. Gli organizzatori dello show itinerante Britain's got Talent garantiscono infatti che dovrebbe esibirsi a giorni in una tappa nella natia Scozia. La 48enne Boyle, che menava una vita tranquilla e dedita al volontariato in Chiesa è stata proiettata a fenomeno mondiale dopo avere estasiato pubblico e critica cantando in modo sublime I dreamed a dream, motivo del musical I Miserabili, durante la trasmissione televisiva Britain's got Talent. Milioni di persone l'hanno seguita fino alle finali sia sul canale Itv sia su You Tube che l'ha replicata in mille salse.
Giunta seconda alla finale la povera Boyle, che aveva l'intero mondo col fiato sul collo e aveva iniziato a perdere colpi, è letteralmente scoppiata, prima comportandosi in modo strano e poi dando in escandescenze, fino a essere ricoverata in una clinica (Priory) dove è rimasta una settimana a curare i nervi, messi a dura prova da tanta attenzione mediatica. Fiumi d'inchiostro sono corsi sul cinismo degli organizzatori che l'hanno sfruttata fino a farle rischiare l'insania mentale. Pagine e pagine e servizi Tv ripetuti all'ossessione su questa donna poco attraente, paffuta, scarmigliata e mal vestita ma con una voce divina. Una povera indifesa che non è riuscita a reggere quindici giorni di fama. Ora pare che la nostra Susan, dopo il pauroso deragliamento, si stia preparando a tornare in pista nel tentativo di dare una volta per tutte svolta importante alla propria grigia esistenza. Il suo talento merita di essere valorizzato, ma per una donna amata e schernita dai media in modo morboso, forse perchè incarna agli occhi del pubblico un incrocio tra Cenerentola e il Brutto anatroccolo, il prezzo del successo non può essere troppo esoso. Non sarebbe la prima volta che le dure leggi dello spettacolo hanno condotto gente di talento dalle luci della ribalta di Opera e teatri ai baracconi.