Come ogni anno il Sunday Times ha pubblicato la graduatoria dei Mille piu' ricchi della Gran Bretagna. Mai come ora ci si accorge che il concetto di ricchezza è assolutamente…relativo. Da un totale cumulativo di 413 miliardi di sterline (quasi 500 miliardi di euro) lo scorso anno, il loro patrimonio oggi si è quasi dimezzato, crollando a 258 miliardi.
Se c'era bisogno di migliore riscontro degli effetti del crack finanziario questo lo si trova scorrendo la lista dei Paperoni britannici. Un misto che vede ancora nelle posizioni di punta una serie di espatriati di lusso come il magnate dell'acciao di origine indiana Lakshmi Mittal che ha visto raggrinzire il proprio gruzzolo di oltre il 60% a quasi 11 miliardi di sterline o i mega-oligarchi russi come Roman Abramovich (7 miliardi, in calo del 40%) o gli svedesi Rausing miliardari autoesiliati (6,5 miliardi, in calo del 28%) i cui fanno interessi sono legati al colosso alimentare Tetra Pak. Unico vero british nel drappello di punta è il Duca di Westminster che, con 6,5 miliardi di sterline ha difeso le proprie posizioni perdendo solo il 7% del proprio colossale patrimonio immobiliare. Segno che i suoi soldi sono stati investiti bene. La crisi ha colpito duro riducendo il numero dei miliardari dal record di 75 a 43. Lo stesso il valore del "biglietto di entrata" per fare parte della lista dei magnifici mille che precipita da 80 a 55 milioni di sterline. Molto probabile che il prossimo anno la situazione sia peggiore. La lista riflette infatti l'inizio della caduta del mondo della finanza ma non ancora il pieno impatto sull'industria benchè Mittal e Abramovich abbiano sofferto palesemente. Il crollo è comunque notevole e dà una sensazione di caduta libera che potrebbe portare come in un gioco dell'oca al lontano 1997 quando Tony Blair giunse al potere. Allora i ricconi contavano per "soli" 99 miliardi di sterline…