Paiono passati cento anni da quando, nel giugno dello scorso anno, pubblicai il mio libro sul boom di Londra negli anni '90 e inizio 2000. Da cuore pulsante del capitalismo globale, la capitale britannica è oggi diventata una città avvilita, in crisi di identità, in netto declino economico, tradita dai cugini americani, la cui finanza col turbo aveva fatto fiorire la City. Tre grandi banche su 5 sono state nazionalizzate e tra la gente cresce acuto un risentimento nei confronti dei banchieri, accusati di avere creato una grave crisi di valori a causa della loro illimitata avidità. La violenza degli ultimi due giorni in coincidenza con il G-20 lo dimostra. Londra si scopre insomma "socialista" dopo un ventennio di capitalismo senza freni.
Il risentimento è forte. Giorni fa, mille chilometri più a Nord, a Edimburgo, centro finanziario della Scozia, un gruppo di vandali ha preso a sassate le vetrate della villa e il parabrezza della Mercedes di Fred Goodwin, Ceo di Royal Bank of Scotland che dopo avere causato perdite per 25 miliardi di sterline, le più alte della storia della finanza britannica e dopo essersi dimesso, non ha voluto rinunciare a una pensione faraonica da 700mila sterline l'anno che inizia a partire da quest'anno allo scoccare del suo 50° compleanno.E cio' mal;grado il fatto che la banca sia stata nazionalizzata a spese dei contribuenti. A Londra, d'altronde, i segnali di rabbia e frustrazione crescono: dopo la manifestazione del 28 marzo che ha riunito a Hyde Park quasi 40mila persone, durante il G-20 ci sono state dimostrazioni violente di stampo anarchico attorno alla sede della Bank of England con il rogo o la messa al patibolo di pupazzi di banchieri. Le maggiori stazioni di metro sono state bloccate il primo aprile e i lavoratori della City hanno passato 48 ore vestiti casual seguendo i consigli delle aziende di "dress down", ossia di non girare incravattati per evitare gli strali dei dimostranti arrabbiati. Lavoro da 17 anni nella City e malgrado le bombe dell'Ira degli anni '90 è la prima volta che misuro tanta tensione tra le mura del Miglio Quadrato. La crisi e gli imminenti licenziamenti stanno dando sempre più radicamento e profondità alle proteste. Sempre più cresce la sensazione che si possa tornare alle manifestazioni anti-capitaliste degli anni '70. Il che sarebbe una sconfitta totale per un sistema che, malgrado gli eccessi degli ultimi anni, aveva trasformato qualitativamente in meglio il sistema economico Occidentale. Tanto bene che nessuno ha pensato di correggerne gli eccessi, consegnando il sistema in mano a un meccanismo guidato da gente avida e all'insegna dell'irresponsabilità. Prepariamoci comunque a una lunga quaresima.