Stiamo entrando in recessione? Niente paura. Con tempismo surreale, oggi, alla presenza del sindaco Boris Johnson, è stato inaugurato Westfield, nel quartiere di Shepherd’s Bush. E’ il più grande centro commerciale d’Europa, la cui realizzazione è costata 1,7 miliardi di sterline, pari a 2,2 miliardi di euro.
Johnson ha esortato i londinesi a spendere per sostenere l’economia e per uscire dal clima mesto in cui la capitale è sprofondata, dato che < il peggio che può capitare è un ciclo di pessimismo che si autoperpetua >. E ha dato il buon esempio impegnandosi a comprare un vestito. Il centro è partito con grandi ambizioni, con l’85% degli spazi occupati, per un totale di 250 negozi e 35 ristoranti su un’area di 17,5 ettari. A dare manforte al sindaco sono stati i boss delle grandi catene Marks & Spencer (Stuart Rose) House of Fraser (John King) e il teramiliardario Philip Green, patron del gruppo Arcadia. Ma dove prenderà i soldi la gente? Il boom di Londra in buona parte è stato costruito sui debiti. Incitare a spendere significa spingere le banche a prestare altri soldi a chi non ha capitali propri e ora è chiamato a rimborsare anni di debiti contratti irresponsabilmente. Inoltre sui consumi c’è lo spettro-disoccupazione: secondo Oxford Economics, un think tank che ha condotto un recente studio su Londra la capitale perderà da qui al 2010 194mila posti di lavoro, che scenderanno dagli attuali 4,7 milioni a 4,5 milioni. Lo sfoggio di ottimismo va premiato, ma difficilmente riuscirà a vincere la coriacea realtà. Certo, Londra è capace di grandi sorprese. Westfield è dunque attesa al varco del test natalizio che si preannuncia severissimo.
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