Accusato per anni dalla sinistra del partito di avere permesso alla City troppa libertà e guadagni sfrenati, Gordon Brown, abbandonata la veste di Cancelliere dello Scacchiere e indossata quella di primo ministro, ha lanciato un j’accuse contro gli eccessi del capitalismo dalle assise della conferenza del partito a Manchester. In lotta per la sopravvivenza al vertice del labour e quindi del Governo, Brown ha riscoperto l’animo laburista vecchio stile tra le ovazioni della base. Il trucco ha funzionato ed è destinato sempre più a essere ripetuto da Governi e partiti in una sorta di amnesia collettiva su quanto è accaduto ed è stato assecondato negli ultimi 10 anni nei mercati.
Brown ha attaccato gli shortisti, quelli che operano con vendite allo scoperto. Ha detto che andrà il 24 a New York a cantarle agli americani chiedendo in futuro più trasparenza nelle transazioni, più responsabilità da parte chi si prende i rischi, più integrità da parte di chi incassa i bonus, che devono essere frutto di duro lavoro e non scommesse speculative a breve. E ha chiesto nuovi standard globali di sorveglianza. Ha rivendicato l’importanza del ruolo del Governo, attaccando i conservatori . E ha detto che, come l’eccesso di statalismo è stato un errore, ora paghiamo il conto del dogma dello sfrenato liberismo. E giù applausi. Peccato, appunto, che se c’è un leader al mondo che di finanza se ne intende questo è proprio l’ex cancelliere britannico che, dopo avere dato piena indipendenza alla Banca d’Inghilterra, ha ridisegnato tutta la regolamentazione finanziaria della City creando la Fsa, l’ente regolamentare dei mercati finanziari. Ciò avveniva nel 1997 sulla scia del crack della banca Barings nel 1994. Poi lo scorso anno c’è stata la corsa ai depositi di Northern Rock. Brown ha rivendicato con orgoglio la decisione di nazionalizzare la media banca di credito ipotecario. Omettendo di ricordare che ciò è avvenuto dopo mesi di esitazioni e in assenza di credibili compratori. E poi, secondo molti, Northern Rock è crollata perchè il sistema di sorveglianza creato da Brown era troppo farragginoso. Ora il suo successore Alastair Darling ha promesso una revisione della vigilanza bancaria sotto la guida della Fsa, l’ente regolamentare, per mettere la mordacchia agli improvvidi finanzieri. Speriamo in bene. Il fatto è che queste cose hanno spesso connotazioni populiste e servono ai politici a salvare la faccia.