Tony Blair si è convertito al cattolicesimo. La decisione era nell’aria da tempo. Moglie e figli sono cattolici e da anni ormai Blair andava a Messa con loro. La conversione è frutto di una scelta interiore, dei buoni uffici del Cardinale Cormac Murphy O’Connor, primate cattolico d’Inghilterra e Galles, ma anche del successo crescente dei cattolici in Inghilterra. A forza di secolarizzarsi, la chiesa di Stato Anglicana è infatti in profonda crisi. Una crisi che apre interrogativi sul ruolo della religione al giorno d’oggi.
Già l’abilitazione delle donne al sacerdozio aveva causato un primo esodo di anglicani tradizionalisti verso Santa Romana Chiesa. Dopodichè la benedizione dei matrimoni dello stesso sesso in alcune giurisdizioni, l’orientamento verso l’ordinazione delle donne a Vescovo e, quanto più controverso, il tentativo della giurisdizione americana di ordinare a Vescovo prelati omosessuali, ha creato profonde spaccature. Fino a sfiorare negli ultimi tempi il rischio dello scisma. Dei circa 80 milioni di anglicani oggi nel mondo, in massima parte nei Paesi del Commonwealth, quelli che abitano nei Paesi in via di sviluppo vedono infatti l’apertura all’omosessualità come un anatema. E la Chiesa romana ha peraltro messo in chiaro che l’ordinazone a Vescovo delle donne rischia di vanificare il riavvicinamento in atto da tempo tra i tre riti: cattolico, ortodosso e anglicano. Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury e capo religioso della Chiesa anglicana (In Inghilterra dopo lo scisma di Enrico VIII il capo della Chiesa è il monarca) sta compiendo acrobazie per tenere assieme una comunità con sensibilità profondamente diverse. Il "problema" sta nel desiderio di adattamento della religione alla società moderna in Paesi come Usa e Gran Bretagna. Finora la Chiesa anglicana è andata avanti all’insegna della tolleranza, convinta che l’amore di Dio prevalga sopra ogni cosa. Ma i critici sostengono che si è giunti al punto di non ritorno oltre il quale la Chiesa rischia di snaturarsi. E citano il mondo politicamente corretto e multi-religioso che sta portando a una secolarizzazione spinta, fino alla perdita di spiritualità e a un uovo paganesimo in cui ognuno sceglie "à la carte" ciò che gli conviene. Va infine ricordato che tempo fa il Principe Carlo ha detto che quando diverrà re non vorrà più essere "difensore della fede" ma delle fedi, con il rischio di diluire ancor di più l’identità della chiesa anglicana. Ciò spiega le crescenti conversioni al cattolicesimo, considerato un’àncora della tradizione da cui proviene la Chiesa anglicana, che ha peraltro i riti più vicini a quella romana. Tutto ciò, unito a una crescente ammirazione verso il solidarismo cattolico rispetto all’eccesso d’individualismo promosso da Margaret Thatcher, ha incoraggiato molti a saltare il fosso. Tra gli illustri predecessori di Blair ci sono l’ex-ministro conservatore Ann Widdcombe, convertita nel 1993 e la principessa Caterina di Kent, nel 1994, primo membro di casa reale che ha abbracciato il cattolicesimo dal lontano 1701. Insomma gli anglicani inglesi tradizionalisti e militanti stanno scegliendo la via di Roma. Il cardinale Basil Hume, predecessore di O’Connor, era peraltro enormemente rispettato e fu sotto il suo episcopato che la Regina Elisabetta, nel 1995, ruppe una tradizione lunga 4 secoli andandolo a visitare alla cattedrale cattolica di Westminster. Elisabetta nutriva una profonda ammirazione per Hume fino a chiamarlo "my cardinal", il mio cardinale. A ciò si aggiunga l’invasione di europei dell’Est – in massima parte polacchi – e di latinoamericani, che ha aggiunto forse un milione di persone al "gregge" di 4 milioni esistente in Inghilterra e Galles, pari all’8% della popolazione. I cattolici, in Gran Bretagna, sono peraltro militanti e non rituali come in casa nostra. Ciò ha spinto il quotidiano The Times a lanciare l’allarme dicendo che fra un po’ di anni nelle chiese ci saranno più cattolici che anglicani. Quel giorno per ora pare lontano, ma è un fatto che, come prova la conversione di Blair – ex-primo ministro ispirato da Dio, per sua recente ammissione – la religione cattolica in Inghilterra gode di ottima salute.