Quando le celebrities non pagano le tasse

Tutto è nato pochi giorni fa da un articolo di The Times che ha crocifisso in prima pagina, con corredo di foto gigantesca, il famoso comico inglese Jimmy Carr, reo si avere eluso milioni di sterline in tasse. Eluso, si badi bene, non evaso. Carr infatti aveva approfittato di una delle tante scappatoie che permettono di minimizzare la pressione fiscale. Lo schema in questione, noto come K2, perfettamente legale, permette in alcuni casi di ridurre la pressione fino all'1%. Lo schema è assai complicato, ma in poche parole si avvale di un gioco di investimenti e prestiti che spesso sono fatti a società cinematografiche o musicali che godono di forti esenzioni fiscali. Con l'aiuto di passaggi alle isole Jersey che permettono di cambiare profilo fiscale. Anche qui niente d'illegale. Il solo schema K2 avrebbe permesso a varie celebrities, come alcuni membri del complesso Take That, di non pagare al fisco circa 168 milioni l'anno. Se tutto è legale perché tanto rumore? Il motivo è che in tempi grami come questi in cui la gente tira la cinghia, forme sofisticate di elusione utilizzate da gente più che benestante irritano l'opinione pubblica. Carr, imbarazzatissimo, per quanto abbia detto di non aver fatto nulla di male, ha chiesto subito scusa ai suoi fans, dicendo che non si avvarrà più del marchingegno che aveva utilizzato in buona fede su consiglio dei suoi consulenti. Per un comico che vive prendendo in giro le debolezze della gente o istituzioni è fondamentale non perdere la faccia. Dopo un paio di giorni di imbarazzo peraltro i politici hanno nasato il vento e lo stesso Cameron, irritando alcuni colleghi conservatori che ovviamente propugnano la bassa tassazione,  ha attaccato Carr personalmente in Parlamento, dicendo che quanto faceva era "moralmente sbagliato". Una lezione di morale ma non di stile, dato che il premier, invece di attaccare i singoli che si avvalgono dei benefici di una legge piena di falle dovrebbe cercare piuttosto cambiare la legge come ha sostenuto il capo dell'opposizione laburista Ed Miliband. Non è un caso che il fisco inglese si è già  messo alacremente all'opera per tamponare questa fonte di perdite per l'erario, cercando di abolire il K2. I vari schemi di elusione costerebbero in mancate entrate all'erario britannico circa 5 miliardi di sterline. Ma è difficile cancellarli perché legioni di contabili non dormono di notte per trovare nuove soluzioni per i propri clienti non appena si sbarra una strada. Quello che è certo è che questo tipo di notizie fanno fuoco e fiamme nei momenti di crisi economica. E la caccia ai capri espiatori, colpevoli o meno che siano, si fa intensa. Da alcuni giorni risulta che il fisco abbia messo nel mirino migliaia di medici e dentisti. Insomma, consoliamoci, noi che siamo pieni di evasori. In Gran Bretagna regnano gli elusori…