Una bella domenica di fine inverno come quella di oggi, con la gente in giro in massa per strade e parchi della capitale permette interessanti osservazioni. Specialmente se l'osservatorio è Kensington Gardens, uno dei parchi situati in uno dei quartieri più benestanti di Londra assieme a Regent's Park e il Royal Hospital di Chelsea. I parchi sono pubblici per definizione e sono frequentati da gente di ogni estrazione. La vicinanza al posto in cui uno risiede inevitabilmente riflette però gli abitanti dei dintorni. E, guardandosi in giro con attenzione e tendendo l'orecchio per quanto possibile, si scopre che Kensington Gardens, la parte occidentale di quello che passa con il nome generico di Hyde Park, è altamente cosmopolita e piena di benestanti europei. Francesi, italiani, spagnoli e scandinavi, con qualche spruzzata di russi e americani sono i frequentatori che hanno maggiormente colonizzato il verde pubblico. Dopo anni di esperienza posso dire con una certa sicurezza che non sono turisti di passaggio (hanno il cane, fanno jogging, portano i figli piccoli in giro o durante la settimana li trascinano con la divisa della scuola privata). I turisti è più facile incontrarli nella zona Est, verso Hyde Park Corner quando sconfinano dalle visite a Buckingham Palace o al prospicente Green Park, sito tra il Mall e Piccadilly. I nostri frequentatori sono assai benestanti, vivono in case dal valore compreso tra le 15 e le 30mila sterline al metro quadrato e lavorano a Londra perché, come si dice, sono in grado di offrire un valore aggiunto di cui gli inglesi hanno tanto bisogno per fare girare le ruote di questa società dell'informazione che ha leradici nella capitale. Non a caso, malgrado la crisi nera, che si tradurrà quest'anno in recessione e già ha inciso su posti di lavoro e prezzi immobiliari in tutto il Paese, il centro della capitale (quello compreso nella zona uno della metropolitana) continua a essere impermeabile a ogni acciacco: i prezzi delle case tengono, quando non continuano addirittura a salire, i ricchi e famosi continuano a guadagnare molto bene, anche se non nel modo sfacciato degli anni scorsi. Malgrado tutto, trovano che Londra e il suo centro in particolare, malgrado le tasse siano salite abbondantemente negli ultimi tre anni, è mille volte meglio che Ginevra, Singapore, Dubai o Montecarlo, dove ai vantaggi fiscali si abbina una noia di vivere mortale. Il paradosso è che da questo centro colonizzato da ricchi occidentali (oltre agli arabi, ammassati tra Mayfair e Park Lane che sbucano d'estate per sfuggire alla canicola di casa loro) mette gli inglesi all'angolo. O meglio, lascia spazio solo ai ricchi inglesi, se si escludono quelli che vivono nei blocchi di case popolari del centro. I veri inglesi delle classi medie e medio alte ormai stanno in campagna o presidiano quartieri all'estremo Ovest, come Chiswick, o a Nord, come Hampstead, Finchley, Highate o Islington. Ma la Londra dove si trovano gli inglesi più purosangue è quella di Richmond, un quartiere semi-detached a cavallo tra città e campagna con il suo splendido parco. Laggiù, come in una riserva indiana, oltre il 90% della popolazione è composta da autoctoni, che risiedonoda generazioni lungo quell'ansa del Tamigi immortalata dal pittore Turner. Alcuni paiono ancora usciti dai romanzi di Jane Austen. Anche se il quartiere ha vantato abitanti eccentrici e originali come il leggendario Mick Jagger..
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