Il Giubileo di Diamante di Elisabetta resterà un evento irripetibile. Non tanto per le maestose celebrazioni, culminate nella pompa e la coreografia di questo Bucintoro sul Tamigi (malgrado il tempo fetido), con il battello dell'Ape Regina accompagnato da uno sciame di barche operaie. O il concerto rock a Buckingham Palace e il sorvolo finale degli aerei della RAF davanti a una folla commossa e festante. Sarà irripetibile per forza del destino. Facendo due rapidi conti, dubito infatti che i due successori al trono potranno raggiungere altrettanto prestigioso traguardo, che ha un precedente soltanto nella Regina Vittoria nel 1897. Se Carlo succedesse domani al trono lasciato vacante dalla mamma, celebrerebbe infatti il proprio Giubileo di Diamante alla tenera eta' di 123 anni, mentre lo stesso nipotino William, per quanto ancora ragazzo, si troverebbe già da ora condannato a celebrare il proprio record a 89 anni, tre anni dopo sua nonna oggi.
Elisabetta non pare voler mollare il mazzo e, su questo fronte, come abbiamo visto, divora i propri discendenti facendo terra bruciata e togliendo loro margini d'azione. Egoismo? Concorrenza ridicola di una vegliarda insaziabile di potere davanti a due eredi sempre più rassegnati a partire dal figlio Carlo? O intima consapevolezza che nessuno degli eredi arriverà mai a tanto ambito traguardo perchè l'istituzione stessa della monarchia batte ormai in testa, è destinata a finire e tanto vale chiudere in bellezza? Dove potremo trovare un successore capace di tanto compassato professionismo come la Regina? Con un partner stoico al proprio fianco come Filippo che ha rischiato la pelle per starle vicino sotto la grlida pioggia? Quando mai potrà ricrearsi la magia di questa donna che ha stretto le mani a decine di capi di Stato, a personaggi storici che hano caratterizzato due secoli di storia? Una sovrana che regnato per 60 anni, testimone di cambiamenti epocali in veste di capo di Stato di ben 16 nazioni del celebrato Commonwealth? Crediamo davvero che Carlo o William, con le rispettive consorti, riusciranno a ripetere l'exploit? Elisabetta ha saputo interpretare il proprio ruolo talmente bene da essere ormai storia, giubilando se stessa in un involucro metastorico e immateriale. Questo Giubileo infatti celebra ben oltre la persona di un'arzilla 86enne. Serve a costruire il primo monumento a una donna speciale. Una persona d'altri tempi, esempio di tenacia e resistenza, rappresentante una generazione che ha vissuto la Seconda guerra e ha ricostruito un Occidente dalle rovine. E che ora in tarda età si trova a presiederne il declino, da San Francisco ad Atene. Madre, nonna, e forse tra non molto bisnonna, se i nipotini si daranno da fare, Elisabetta e' stata nel bene e nel male la madrina di tutto l'Occidente. Mai come oggi il suo volto enigmatico e allo stesso tempo sereno sta come una Sfinge a guardia della porta che comunica tra un mondo che tramonta e uno che sta per venire..