Il meccanismo è comune a tutti i famosi luoghi di villeggiatura presi d'assalto dalla clientela internazionale e affluente. Gli stranieri invadono, i prezzi delle case salgono, gli indigeni se ne vanno nei sobborghi o nei Paesi vicini perché vendono casa davanti a offerte irresistibili. Altri stranieri arrivano, i prezzi continuano a salire, i negozi che servivano gli abitanti locali diventano negozi per una clientela aliena, catene di articoli di lusso sempre più monomarca. L'ordinario come il pane, l'articolo di cartoleria o di ferramenta e il negozio che vende di tutto spariscono. Lo straniero resta per periodi brevi, vuole lanciarsi in uno shopping intenso e frequentare ristoranti esotici. La domanda è drogata. Fuori stagione la cittadina è semideserta, i negozi sono vuoti e il mare di appartamenti e ville che sono andati accumulandosi e ristrutturandosi, la notte restano bui. In Svizzera li chiamano "i letti freddi", disertati dal calore umano, proprio quello che la gente cerca in un posto di villeggiatura. Su scala più o meno ampia il fenomeno riguarda tante località europee di successo. Passano dall'euforico innaturale del pienone dell'alta stagione al clima spettrale della risacca. Il fenomeno, visibile nei borghi di piccole dimensioni e patologico in un posto come Montecarlo, dove chi vive è una sorta di casella postale umana che risiede per ragioni fiscali, alieno tra gli alieni, circondato da un mare di oggetti di lusso, sospettoso del prossimo e costretto in una gabbia dorata dove deve badare a non infilare le marce alte della Ferrari per non finire in mare, scontrandosi magari con un superyacht all'ormeggio, o sconfinare in Francia, sta diventando sempre più un fenomeno londinese. C'e' voluto del tempo per una città che ha ormai superato gli 8 milioni di abitanti e ha una massa critica imponente, ma ormai i segnali sono inequivocabili. L'invasione degli stranieri benestanti, ricchi e ultraricchi che ormai compra oltre il 50% delle case della capitale dal valore superiore al milione di sterline, non solo ha sloggiato molti inglesi dal centro della città alle campagne, non solo ha tolto sempre più carattere inglese alla capitale, ma rischia di impoverirla umanamente. Il grido di allarme lo ha dato lo stesso Financial Times che in un articolo di fondo sabato rilevava come interi quartieri ricchi della capitale alla fine della stagione di vita sociale diventano bui la notte perché i ricconi se ne tornano a casa a Mosca, Bombay o Shanghai o negli Emirati. Provare per credere, ieri sera ho fatto un giro per le vie dell'algido quartiere di Belgravia e ho contato mediamente un paio di appartamenti con la luce accesa per palazzo. A Notting Hill, una illustre abitante, Rachel Johnson, giornalista e sorella del sindaco Boris, nota nel suo nuovo libro dal titolo scherzoso Notting Hell, come ormai le differenze si fanno ormai non tra ricchi e poveri, tra "have and have nots" ma tra ricchi e ultraricchi, tra "have and have yachts" pe parafrasare il famoso detto. Un quartiere in cui (ma il fenomeno è comune a tutto il centro) banchieri e nababbi sono entrati nella vita della gente comune con un seguito di auto di grande cilindrata e nannies, con abitudini di spesa da marziani e un'attenzione al prossimo solo formale, snaturando lo spirito del villaggio che finora ha caratterizzato il quartiere. Londra- centro è una Cosmopoli diversa da quella che popola la città ai livelli bassi della popolazione, dove, su scala pur internazionale, prevale la solidarietà ed esiste uno spirito ameno ricco di curiosità e scambi culturali. L'ultraricco di massa che ha invaso il centro di Londra è preso da sè, vive in un tunnel di impegni frenetici, delega il proprio divertimento a segretarie e time managers e per distinguersi dagli altri moltiplica la spesa per dieci per ogni cosa. Perfino la politica se ne è accorta e iniziano le discussioni su tasse da imporre ai non residenti sui capital gains da cui sono esenti i prprietari di prime case residenti. Ma nessuno si sogna ovviamente di respingere la pletora di ricconi che si avvicendaq con il libretto degli assegni in mano. Primo il sindaco, Boris Johnson, fratello di Rachel, che si vanta di essere l'unico politico inglese che apertamente si schiera a favore dell'immigrazione. Ovviamente Johnson allude a tutti indistintamente, comprendendo i poveri cristi che sono bersaglio dei partiti di destra di tutto il mondo. Ma chi sarebbe andato a pensare che a Londra ora sorgesse un dibattito sulla necessità di arginare lo straniero miliardario di massa?
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