Sarà che l’estate è finita e gli impianti balneari stanno chiudendo, anche nelle regioni piu’ meridionali d’Europa. Ma questa calda fine stagione pare accompagnare la premier britannica Liz Truss verso la sua ultima spiaggia. I margini di cui dispone per rilanciare il partito e il Paese sono infatti minimi e, dopo l’infortunio di partenza, con una manovra finanziaria che ha dovuto correggere a poco piu’ di una settimana dalla sua presentazione, c’è poco da essere ottimisti. I primi sono peraltro i suoi compagni Tory a mostrare segni di disistima, con alcuni durante la recente Conferenza del partito che già scommettono che non durerà fino a Natale.
In una situazione difficilissima per tutti i Governi del mondo, a causa della incombente recessione, della guerra in Ucraina e della crisi energetica, Liz Truss ha deciso di sbandierare un piano ultra ambizioso di crescita a base di tagli di tasse e forte deregolamentazione, al triplice grido di “growth, growth and growth”, come se tutti i suoi rivali avessero un’agenda di regresso. La neo Premier d’altronde ha messo in chiaro che la sua missione è quella di sconfiggere la “anti-growth coalition” che tanto vuole affondare il Paese con veti, tasse e regolamenti.
Dopo la partenza di Boris Johnson la Truss doveva giustificare il suo arrivo con una nuova visione. Ha deciso di rischiare il tutto e per tutto con uno slancio ultra-liberista, convinta che, dopo 40 anni di Thatcher e di thatcherismo, potesse rievocare ancora una volta gli spiriti animali necessari per rilanciare il Paese. Ma la sua ricetta, stantia e inadeguata per la situazione in atto, è servita solo a creare forti resistenze nel partito da parte di cloro che temono un isolamento nel caso la crisi economica peggiorasse. Oltre al taglio delle aliquote al 45% sopra le 150mila sterline lorde annue che è stato rimangiato dal cancelliere Kwasi Kwarteng a causa appunto delle pressioni dei compagni tory, ci sono anche forti resistenze laddove il Governo vuole tagliare la sicurezza sociale, proprio in un momento in cui le fasce deboli della popolazione hanno piu’ bisogno.
Risultato: molti dubbi sul fatto che la terapia della Truss funzioni, ma la certezza che l’aumento dei tassi provocato dalla sua manovra danneggeranno la gente via mutui e crediti di ogni genere, erodendo qualsiasi margine di iniziativa. Per non parlare del commercio che, senza un avvicinamento alla UE, ha poche chances di ripartire. Kwarteng sta ora mettendo a punto un secondo stadio di manovra che dettaglierà il 23 novembre. Ma i principi, discutibili nell’applicazione sono già enunciati e i mercati restano scettici. Fitch ha messo sotto osservazione il rating AA- di Londra con implicazioni negative. Speriamo non sia il segnale d’inizio di un percorso tutto in declino. D’altronde Liz Truss si è giocata il tutto e per tutto e o la va o la spacca.