Toccherà al 39enne Rishi Sunak, neo-Cancelliere dello scacchiere, giovane di belle speranze di origine indiana, deputato solo da 5 anni e al Governo da 3 in cariche minori al ministero del Tesoro, di presentare tra meno di due settimane quello che gli osservatori preannunciano come il budget più espansivo da una generazione.
Il Governo Johnson è infatti deciso a dimostrare, specie nel breve termine, il successo della Brexit e deve a tutti i costi cercare di ammortizzare i sobbalzi di un’uscita dalle UE che potrebbe rivelarsi assai brusca, tanto più nel caso che i negoziati con Bruxelles finissero in un vicolo cieco. È notizia delle ultime ore l’annuncio di Johnson che, se entro fine giugno non si saranno ancora profilati i contorni di un accordo simile a quello che la UE ha concluso con il Canada, Londra si preparerebbe ad avviare con la UE una relazione molto più ridotta, all’australiana, commerciando in base ai criteri minimi stabiliti dal WTO, l’organizzazione mondiale del commercio.
Uno dei motivi delle dimissioni shock dalla guida del Tesoro di Said Javid, predecessore di Sunak, è stato il timore di dover annacquare il rigore dei conti pubblici per fare strada a un programma di spese faraoniche che Johnson vuole avviare per dare l’impressione di come il Paese possa decollare lontano dai legami con la UE. Paradossalmente, sono stati peraltro i Governi conservatori precedenti Johnson (Cameron e May) a sottoporre il Regno Unito a una dieta di austerità che ha tartassato le classi medie e basse alimentando il risentimento pro-Brexit. Ora i conservatori di destra, quelli che hanno cavalcato per anni rigore e liberismo, sotto il Governo Johnson Johnson sono pronti a gettare alle ortiche decenni di politiche di rigore.
Gli osservatori non hanno mancato di notare come il giovane Sunak si trovi sotto una forte pressione psicologica per doversi adeguare alla linea di Downing Street. Se le spese, come atteso, aumenteranno fortemente, Sunak sarà costretto dalla forza dei fatti a due alternative: aumentare l’indebitamento, infrangendo la regola aurea dei Tory o, peggio ancora per un conservatore, che verrebbe a tradire il proprio elettorato tradizionale, aumentare le tasse. Dato che Johnson ha un debito con le classi operaie del Nord a cui ha promesso rose e fiori durante la campagna elettorale un forte cambio di rotta per il partito dai conti in ordine pare inevitabile.