Mentre nella UE l’economia inizia a dare chiari segni di ripresa, nel Regno Unito il trend si è invertito. E ciò ben prima che si materializzi la fatidica Brexit. Il Paese pare essere finito nella corsia lenta rispetto ai cugini europei. Negli ultimi 3 mesi del 2017 il Pil è infatti cresciuto dello 0,4%, con una correzione al ribasso rispetto alla precedente stima dello 0,5%. L’intero anno si è così concluso con una crescita del 1,7%, a sua volta corretto verso il basso rispetto al precedente 1,8%. La crescita media del pil UE dell’ultimo trimestre del 2017 è stata dello 0,6%. All’interno del G7 il Regno Unito si è piazzato penultimo, dietro a Italia e Giappone.
Motivo principale del rallentamento il crollo dei consumi cresciuti nel 2017 soltanto dell’1,8%, un ritmo dimezzato rispetto al 3,6% dell’anno precedente e il più lento dal 2012. Il calo dei consumi è stato principalmente causato dalla caduta della sterlina che rispetto alla media di 1,30 euro dei mesi immediatamente precedenti la Brexit, dal 23 giugno del 2016, giorno del referendum, quota mediamente attorno a 1,14 euro con un calo del 12%. La svalutazione della sterlina è peraltro l’unico fatto reale negativo da un paio d’anni in attesa di verificare quanto saranno reali i danni che potrebbero derivare dalla Brexit.