Dalla notte dei tempi il sogno di ogni donna è di impalmare un principe di belle speranze e diventare principessa. Almeno, così pareva, fino a che un recente sondaggio tra i sudditi di sua maestà britannica ha rivelato che l'86% degli inglesi non invidia il destino di Kate Middleton, promessa sposa del principe William, con cui convolerà a nozze il 29 aprile e un giorno condividerà il trono da regina. Troppi impegni, troppi doveri, troppa etichetta, troppe costrizioni. In altre parole Kate non potrà condurre una vita "normale". Ben pochi prenderebbero il suo posto. Molto meglio finire in sposa a un calciatore o avere un successo da modella. Il mondo offre un sacco di migliori opportunità. Lo stesso vale per gli uomini.
Gli uomini, si sa, possono avere mille soddisfazioni, arricchendosi come capitani d'industria o divenire persone di successo in professioni stimolanti o nello sport. Le donne, sempre più emancipate, possono peraltro seguire lo stesso percorso e non dovere più dipendere dal destino della loro mascolina metà. Ci sono sempre meno donne mantenute e, comunque, per esserlo, conviene puntare molto in alto, altrimenti meglio affidarsi alle proprie forze e guadagnare libertà. Non è un caso che Diana, la famosa principessa ex moglie di Carlo scomparsa tragicamente in un incidente d'auto, era amata dal popolo proprio perchè soffriva le pene della gente comune. Da questa era vista come una donna generosa e di buon cuore, costretta entro le spietate regole di casa reale. La regina Elisabetta, d'altronde, che ho avuto il piacere di incontrare, è talmente professionale e identificata al proprio ruolo da non apparire umana. Fin oltre gli 80 anni suonati, Elisabetta ha assolto a centinaia di impegni all'anno tagliando nastri, inaugurando istituti e monumenti di ogni genere, visitando Paesi e incontrando persone di ogni rango e ceto. A un party indetto per il mondo della stampa con oltre mille invitati, ho notato con scofinata ammirazione come riuscisse a intrattenersi, per quanto pochissimo, con ognuno, scambiando opinioni o impressioni genuine e originali e pertinenti. Nel mio caso è riuscita a parlarmi di Milano e di quanto fosse rimasta colpita dalla città e dai suoi cambiamenti rispetto a una visita di molti anni addietro. Una vera professionista. A cui Carlo, con la tormentata vita sentimentale e una fragilità data forse anche dalla sua sensibilità artistica (è un ottimo pittore) fatica a stare dietro. Diana, peraltro, pareva assai interessata a "scendere" di livello, per mescolarsi alla gente dello spettacolo con cui si divertiva di più. Kate, su questo fronte, pare molto più simile alla Regina. Graziosa e gradevole, non ha finora mai messo un piede in fallo e non è mai incappata in uno scandalo, contrariamente a Diana, invischiata, una volta separata e "libera", in amori e amorini da fotoromanzo. Kate è colta e determinata e sa a che destino va incontro. Se Diana, di nobilissima famiglia, poteva infatti essere considerata come l'ultima di una generazione che veniva "costretta" suo malgrado a seguire la ragione di Stato, Kate, di origini medio borghesi, sa benissimo a cosa va incontro. Insomma, la attende un vero lavoro. Come ha detto commentando l'evento l'ormai vetusto ex re di Grecia Costantino "Re si nasce e non si può recitare il ruolo a giorni alterni. Ci vuole, oltre a una profonda onestà e rispetto per i sudditi, un forte senso del dovere". Kate Middleton è dunque pronta a una vita da travett di casa reale. Sorrisi anche quando non si vuole, strette di mano, nastri da tagliare, frasi di circostanza, e tanta calma e gesso. Chi ha visto il film "Il discorso del re", interpretato da un ottimo Colin Firth, si è fatto peraltro un idea. Pensiamo d'altra parte al 62 enne principe Carlo, naturale erede al trono, che formalmente e' in attesa della successione da 59 anni 2 mesi e 14 giorni (da quando la madre e' ascesa al trono) e ha appena battuto il record di anticamera del predecessore Edoardo VII che prese il posto della longevissima regina Vittoria nel 1901. Elisabetta, che compie oggi, 21 aprile, 85 anni, non pare avere d'altronde ancora intenzione di mollare, rendendo sempre piu' reale la possibilita' che lo scettro passi direttamente a William. I due giovani aspiranti sono dunque avvertiti. La macchina reale procede imperterrita come uno schiacciasassi e non ha la retromarcia. Ovviamente, in una monarchia che si rispetti come quella inglese. Anacronistica forse, perche' ligia a una lunga lista di doveri. Ma per questo ancora genuina come ai vecchi tempi.