Il mercato immobiliare britannico, dopo un mini-balzo nella prima metà dell'anno, è tornato a battere la fiacca. Anzi, a dire il vero, dall'estate di quest'anno, è in netto declino. Con una eccezione: il centro di Londra, dove gli stranieri ricchi, a ondate intermittenti, continuano a comprare. Il ragionamento che molti fanno è che un investimento nella città più cosmopolita d'Europa, dove giungono investitori da tutto il mondo, russi arabi e cinesi in testa, è l'ultimo baluardo occidentale dove valga la pena mettere ancora dei soldi. Ma quanto durerà? Il resto del mercato britannico è infatti in condizioni malconce. Gli inglesi hanno infatti finito i soldi. Anzi, sono pesantemente indebitati e faticano ad ottenere mutui. Il contesto insomma non è buono, anche se Londra continua a tenere botta.
Londra prima di tutto. Secondo i dati recenti di Knight Frank, una delle agenzie immobiliari piu prestigiose della capitale, i prezzi delle case in centro sono balzati in novembe dello 0,9% dando luogo al primo rialzo da giugno, quando iniziò un quadrimestre di cali consistenti. Insomma, dall'estate la capitale che si era accodata al rallentamento in atto nel resto del Paese, ha dato segno di un brusco risveglio. Peraltro il rialzo dello scorso mese porta a un rialzo complessivo del 24% dei prezzi delle case londinesi dal marzo del 2009 da quando cioè il mercato è tornato a salire dopo l'infarto del credit crunch. Non si tratta di poco: per un Paese che sta uscendo a fatica dalla recessione i prezzi delle case del centro della capitale sono infatti soltanto del 5,7% al di sotto del record messo a segno nel marzo del 2008 quando l'economia ha iniziato a rallentare e successivamente a precipitare. Knight Frank ci avverte peraltro che la maggiore domanda nel centro è per le case con un valore compreso tra 1 e 2,5 milioni di sterline (1,2 e 3 milioni di euro), per intenderci quello di fascia alta dei banchieri e professionisti ben pagati ma non quello dei ricconi (sceicchi, oligarchi, banchieri top) che va dai 2,5 ai 10 milioni per pezzo. Questa volta secondo Knight Frank a prendere d'assalto le case Londinesi sono stati in particolare gli Europei, italiani e spagnoli in testa, che hanno messo a segno un aumento del 40% delle richieste. Motivo: il terrore che i due Paesi possano essere espulsi dall'euro avrebbe spinto i nuovi compratori a una forma di "panic buying". Le zone più ricercate sono peraltro quelle frequentate da quelli del genere Portofino e St Tropez : gli indirizzi ambiti hanno infatti i prevedibili codici postali di SW1, SW3 e SW7 . L'area che gli stranieri benestanti e spendaioli considerano il centro di Londra.
Ben diversa la situazione nel resto del Paese. Che comprende, intendiamoci bene, anche il resto di Londra, quella periferica, che versa nelle stesse cattive condizioni di Galles, Sud Est dell'Inghilterra, Midlands Occidentali e Nord Est dell'Inghilterra. Tutte queste aree, secondo statistiche di Hometrack, un centro di ricerca londinese molto rispettato, hanno subito una caduta del 0,9% in novembre, speculare al balzo del centro di Londra. In media, secondo Hometrack, in tutta la Gran Bretagna i prezzi in novembre hanno ceduto dello 0,8%. Novembre segue un ottobre pessimo, quando i cali registrati furono i peggiori dal gennaio 2009 mese in cui il mercato era in picchiata. Meno drastici ma altrettanto pessimistici i dati della società immobiliare Nationwide secondo cui il calo in novembre è stato dello 0,3% pari a un valore di 163.398 sterline della casa media. Il che si salda, nei 12 mesi trascorsi, in un miserrimo aumento dello 0,4% della casa media britannica. In altre parole tra salite (seconda metà 2009) e discese (seconda metà del 2010) il valore del mercato alla fine è rimsato piatto. Secondo le Cassandre, peraltro, bisogna stare molto attenti. Gli inglesi non hanno soldi e sono molto indebitati e le banche sono diventate punitive nell'erogazione dei prestiti ipotecari (mortgages). Per la prima volta si torna a vedere una domanda abbondante di immobili che fa cedere i prezzi. Ma i pessimisti dicono che, malgrado tutto, il mercato resta ancora assai sopravvalutato rispetto al trend di lungo termine. Secondo il sito Your Money infatti il costo di una casa per un compratore equivale oggi a 5 anni di salario. Certamente è molto meno del picco di 6,3 anni toccato nell'estate 2007. Ma la proporzione equivale ai 4,9 anni del picco del boom del 1990 che fu poi seguito a una quaresima culminata con un minimo di 2,9 anni nel 1996. Insomma, ci sarebbe ancora un buon margine di discesa. Per quelli che continuano a comprare nel centro di Londra a testa bassa seguendo l'effetto gregge, un avvertimento: la cima sottile della piramide scintilla, ma l'ampia base vacilla..